Siamo stati nella prima e unica "Fabbrica italiana contadina", la Disneyland italiana del cibo, il più grande parco agroalimentare del mondo, che calamita ogni giorno appassionati, turisti, gourmet e famiglie nella periferia bolognese, dove si sono incontrati per la prima volta gli "stati generali" delle Dop e Igp, ovvero i prodotti "marcati" e garantiti come Denominazione origine protetta e Indicazione origine protetta. L’Italia con 823 prodotti è il Paese con il maggior numero di prodotti agroalimentari "speciali" riconosciuti dall’Unione europea. Dall’agnello di Sardegna al lardo di Colonnata fino all’olio extra vergine di oliva, per tre giorni, nei dieci ettari farciti di ogni sapere e sapore legato al food, brillano oltre 40 eccellenze per Identità d’origine. Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa: un incontro internazionale per una 72 ore no-stop di degustazioni, mercatini, eventi su ogni tipologia di prodotto per conoscere e degustare le eccellenze dell’enogastronomia italiana ed europea.

Qualche altro esempio? Il dolce peperone di Pontecorvo, che trionfa nella cucina ciociara, il ciauscolo marchigiano, l’insaccato fresco e morbido da spalmare, la lenticchia di Castelluccio di Norcia, piccolissima e profumata, lo zafferano dell’Aquila, portato in zona secondo la leggenda da Ponzio Pilato, e l’arroz de Valencia, il riso spagnolo consacrato dalla paella. Per un concerto di sapori unici che rappresentano l’espressione più autentica di un territorio. In essi sono racchiusi i valori, la storia e la cultura di un Paese e dei suoi abitanti. In quest’ottica dunque tutelare e valorizzare i prodotti a indicazione geografica è un atto di responsabilità sociale verso il patrimonio storico, culturale e sociale di una nazione. D’altra parte il rischio reale è quello di perdere risorse capaci di innestare una serie di relazioni commerciali indispensabili per l’economia del nostro territorio.

Per spiegarlo ancora meglio, il riconoscimento di qualità europeo è riservato ai prodotti agricoli e alimentari di qualità per i quali è dimostrato che la relativa produzione avviene esclusivamente in un territorio delimitato e per i quali esiste il nesso causale tra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le Dop) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le Igp). Non è un caso se Identità d’origine si tiene nel cuore dell’Emilia-Romagna, la regione che con 45 specialità detiene il record mondiale delle certificazioni d’origine di prodotti agroalimentari, come i celebri Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, l’Aceto Balsamico Tradizionale, il Prosciutto di Parma, la Mortadella Bologna. Tra le prelibatezze che fanno di Fico Eataly World a Bologna la capitale delle Dop e Igp italiane ed europee ci sono stati anche il melone mantovano, l’agnello del centro Italia e quello di Sardegna, l’aglio di Voghiera e quello bianco Polesano, la casciotta d’Urbino, il limone di Siracusa, la burrata d’Andria, la trota e il salmerino del Trentino e tante altre specialità con la propria "identità" che si possono assaggiare, acquistare, scoprire in ogni possibile versione.

La giornata si é aperta con l’incontro tecnico internazionale dedicato ai prodotti agroalimentari certificati, per fare il punto sulle politiche e le strategie commerciali, sull’innovazione, lo sviluppo locale e la sostenibilità delle produzioni a qualità regolamentata nei territori di realizzazione, con esponenti dei consorzi di produzione, delle filiere e delle istituzioni. Poi la festa del gusto a loro dedicata in cui consorzi e singoli produttori hanno guidato il pubblico in assaggi gratuiti e vendita di prodotti certificati. É stata un’occasione inoltre per entrare nelle fabbriche di Fico e assistere dal vivo alla produzione dimostrativa di Grana Padano e Mortadella Bologna, mentre i luoghi di ristoro del parco del cibo in sintonia col tema del weekend propongono menu dedicati a base delle Dop e delle Igp presenti. Gli stessi consorzi raccontano poi nel Teatro Arena, le coltivazioni, gli allevamenti, il lavoro e la passione delle persone, il legame tra i prodotti e i territori di provenienza, le tradizioni locali, le ricette di una volta e quelle del futuro legate all’identità d’origine.

Alla luce di queste conoscenze il gusto è servito e il piacere garantito in collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, la Fondazione Fico, Origin Italia che rappresenta i consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari Dop ed Igp, Fondazione Qualivita (dal 2002 impegnata nella valorizzazione dei prodotti Dop, Igp e Stg). Tra un assaggio e un passaggio non abbiamo dimenticato che siamo nel primo terreno interamente bio d’Europa con 646 mila ettari di superficie agricola a produzione integrata. Dunque un palcoscenico straordinario per imparare tanto solo girando, osservando, degustando. Per questo motivo, in parallelo al parco, è nata la Fondazione Fico, presieduta dall’agroeconomista Andrea Segré, a cui partecipano quattro atenei e alcune casse previdenziali (medici, periti agrari, veterinari), per promuovere l’educazione alimentare e i saperi del cibo, il consumo consapevole e la produzione sostenibile. Fra i progetti avviati: la promozione della dieta mediterranea e il frutteto delle biodiversità, un’area di 300 metri quadrati già "messa a dimora" con esemplari che rappresentano frutti dimenticati e piante biodiverse.

Anche un clone del fico più antico d’Italia e probabilmente d’Europa - che si trova a Parma - è stato piantato in questo frutteto, che vuole essere un "laboratorio vivo" per formazione e ricerca. Oltre a mangiare (45 i punti ristoro dai locali di chef stellati ai chioschi e ai bar) e comprare (90 mila metri quadrati di bazar più botteghe e mercato), si é potuto vedere, fare e imparare. Fico è stato pensato, infatti, anche per attrarre le scolaresche italiane ed europee (mezzo milione di studenti l’obiettivo annuo) offrendo sei aree didattiche multimediali: il fuoco, la terra, il mare, gli animali, la bottiglia e il futuro sono gli argomenti monografici di ciascuna "giostra" interattiva. C’è un’area sportiva coperta per praticare beach volley, paddle, tennis, calcetto e arrampicata, inspirando a pieni polmoni il profumo del vicino laboratorio dolciario. E una libreria con oltre trentamila volumi, non solo specializzati. Perché anche questo è sentirsi in vacanza.