ROMA - E’ Fabio Porta, 56 anni, siciliano, laurea in sociologia, il più accreditato ad occupare la casella di sottosegretario agli esteri. Già presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera, grandissimo esperto di America Latina, molto stimato all’interno del Pd (non è un uomo di correnti), Porta viene ricordato soprattutto per essere riuscito per la prima volta nella storia d’Italia a far restituire dal governo ai consolati (e quindi alle nostre comunità all’estero) le risorse che proprio grazie a queste grandi collettività i consolati incassano ogni giorno. Sul suo nome punta il Pd, ma non solo.

Porta è sponsorizzato anche dalle altre forze politiche che vedono in lui la persona equilibrata e padrona della materia "Italiani nel mondo" dimostrata quando è stato all' apice del Comitato alla Camera. Ha viaggiato in tutti i Paesi del Sudamerica e con tutte le comunità italiane mantiene un rapporto costante, fatto di conoscenza reciproca e grande rispetto per le rivendicazioni di ognuna di esse. "Credo che la prima vera e grande rivendicazione di questa collettività è quella di essere riconosciuta e valorizzata; in questi Paesi la presenza italiana non è solo rilevante quantitativamente ma costituisce un nostro punto di forza in tutti i settori: economia, politica, società e cultura….".

È stato ed è il suo motto. Gli italiani all'estero chiedono di essere rispettati, a partire dai servizi a loro destinati, e quindi dal funzionamento dei consolati. All’Italia si chiede più presenza, in tutti i settori: sostegno alle camere di commercio, al sistema di rappresentanza, alla stampa italiana prodotta in loco e agli scambi culturali, giovanili e universitari e tra le piccole e medie imprese. Infine una grande attenzione alla nuova emigrazione, considerando che sempre più italiani sono arrivati in questi anni in Sudamerica, soprattutto in Argentina, Brasile e Uruguay…" .