Occorreranno cinquant'anni circa per 'riparare' al danno provocato al patrimonio marino della Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno. L'attività illecita è stata portata alla luce dalla locale Procura della Repubblica che, attraverso le indagini svolte dai militari della Capitaneria di Porto, ha scoperto un gruppo di persone dedite alla raccolta illegale e alla commercializzazione di una specie protetta di corallo rosso, il Corallium rubrum.

I dieci indagati, residenti tra le province di Napoli e Salerno, sono stati raggiunti da un provvedimento di obbligo di dimora nel proprio comune con la prescrizione di restare in casa durante una fascia oraria, per inquinamento ambientale. "In due anni sono stati raccolti 400 chili di corallo per un valore di un circa un milione di euro, serviranno 50 anni per riparare ai danni", ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Giuseppe Menna nel corso della conferenza stampa svoltasi negli uffici della Procura. I pescatori operavano attraverso una società di copertura che, utilizzando un oggetto sociale fittizio, permetteva di compiere l'attività illecita.

ANDREA PELLEGRINO