Con un annuncio a sorpresa la casa editrice E/O ha iniziato una campagna di teasing per il lancio del nuovo romanzo di Elena Ferrante. L’autrice della tetralogia de "L’amica geniale", infatti, pubblicherà nei prossimi mesi un nuovo libro, ma per ora sono davvero scarsi i dettagli a disposizione dei lettori. Infatti si sa solo che uscirà in libreria il prossimo 7 novembre, mentre il titolo sarà rivelato prossimamente. Un comunicato della casa editrice romana E/O ha diffuso l’incipit del romanzo, senza però darne il titolo o fornire informazioni sulla trama.

Già dall’incipit comunque si capisce che al centro c’è Napoli, in cui sono ambientati in gran parte anche gli altri romanzi di Ferrante: "Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione".

L'annuncio ha già scatenato una ressa di reazioni sui social, da semplici fan a colleghi scrittori, tra cui il Premio Strega e Direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, autore de "La ferocia". L’amica geniale" è ancora questa settimana nella top 20 dei libri più venduti della narrativa italiana. Nei mesi scorsi la città di Napoli è stato il set en plein air della seconda stagione della Serie tv targata Hbo che andrà presto sugli schermi Rai. E proprio a Napoli si stanno ultimando le riprese della serie "L'amica geniale 2", otto episodi che saranno trasmessi a coppie in quattro serate su RaiUno. Una data di messa in onda ancora non c'è, ma c'è chi scommette sul prossimo febbraio.

L'anno scorso la scrittrice, in un’intervista ad Angelo Carotenuto del Venerdì di Repubblica, parlò del rapporto tra i suoi libri e la serie tv di Saverio Costanzo soffermandosi ancora una volta sul tema della sua identità, che non svelerà mai: "È un patto che ho sottoscritto 27 anni fa". Così sostiene l’autrice sconosciuta e misteriosa, che si cela dietro uno pseudonimo: "Credo che i libri non abbiano alcun bisogno degli autori, una volta che siano stati scritti. Se hanno qualcosa da raccontare, troveranno presto o tardi lettori; se no, no. I miracoli veri sono quelli che nessuno saprà mai chi li ha fatti. Ho semplicemente deciso, una volta per tutte di sbarazzarmi dell’ansia di notorietà e della smania di to non poco al suo successo.

"Das größteliterarische Rätsel unserer Zeit": "il più grande mistero letterario del nostro tempo" ha titolato l’anno scorso la FrankfurterAllgemeine Zeitung, mentre anche negli Stati Uniti, dove i suoi libri stanno conoscendo un grande successo, sono sempre più pressanti gli interrogativi intorno all’identità della misteriosaautrice. Per lei si è scomodato anche un pool internazionale di studiosi riunito nel workshop "Drawing Elena Ferrante's profile" all’università di Padova. All’incontro hanno partecipato i maggiori esperti internazionali di stilometria, la branca scientifica che compara, identifica e misura i tratti caratteristici dello stile letterario dei vari autori. Gli esperti internazionali hanno applicato i loro metodi, tra loro diversi, a un corpus di 150 romanzi di 40 autori italiani contemporanei, raccolto dalla statistica Arjuna Tuzzi, promotrice dell’iniziativa, e dal linguista Michele Cortelazzo, entrambi dell’università di Padova, che proprio in queste settimane stanno completando un libro con i risultati di una ricerca sulla collocazione di Elena Ferrante nel panorama della narrativa italiana contemporanea.

I risultati scientifici evidenziano che la scrittura di Elena Ferrante, che risulta peculiare nel quadro della narrativa degli ultimi decenni, è più vicina a quella degli autori con i quali è stata comparata, che a quella delle autrici. La Ferrante ha analogie sorprendenti con Domenico Starnone e solo con lui. Nessuno degli altri scrittori presi in considerazione, neppure tra quelli campani (come Francesco Piccolo, Erri De Luca, Fabrizia Ramondino, Michele Prisco), mostra sensibili convergenze con Elena Ferrante. Interessante, anche sul piano cronologico, il rapporto tra il profilo lessicale di Starnone e quello di Elena Ferrante, che inizia a pubblicare le sue opere nel 1992. La forte similarità lessicale tra i due autori si concretizza anche nel fatto che emerge un buon numero di parole o espressioni fortemente caratterizzanti che Ferrante e Starnone hanno in comune come malodore, risatella, ruscellare (come sostantivo), bambineggiare, bamboleggiare, calettatura, giravite, camera da pranzo, collo filettato, foglio di compensato, mattonelle sconnesse, sguardo valutativo, tottò sulle manine.

Secondo molti fonti Elena Ferrante sarebbe il prodotto di Starnone e di sua moglie, Anita Raja, traduttrice napoletana, figlia di una ebrea polacca sfuggita all’olocausto. A portare a questi risultati sono gli introiti della Ferrante e i soldi servati dalla casa editrice diretta da Sandro Ferri alla stessa Raja aumentati del 150 per cento negli ultimi tempi. Una bella scoperta che toglie un po’ mistero ad un autrice di cui non esiste neppure una fotografia.

di MARCO FERRARI