Sbarca in Africa l’Associazione Teatro Patologico di Roma che a fine settembre metterà in scena al Market Theatre di Johannesburg un’interpretazione unica della grande tragedia classica Medea. Lo spettacolo, proposto grazie alla collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura, vede in scena ragazzi con disabilità della compagnia italiana affiancati da attori professionisti.

Elemento centrale di questo adattamento è il rapporto profondo tra corpo, linguaggio e musica: il corpo diventa il principale mezzo di comunicazione, mentre il linguaggio e l'uso della musica originale ruotano attorno al legame corporeo e spirituale che si crea con i corpi dell’attore.

Ma la collaborazione tra The Market Theatre e il Teatro Patologico non si ferma alle due rappresentazioni di Medea il 27 e il 28 settembre. Domenica 29 andrà in scena anche un’interpretazione del Tito Andronico di William Shakespeare frutto di un workshop che il gruppo romano farà con Little Eden, un’associazione dedicata a portatori di handicap fisici e mentali. Gli attori italiani lavoreranno insieme ad un gruppo selezionato di ospiti della struttura sudafricana e partendo da un canovaccio gli attori faranno parlare i personaggi, mescolando brani originali ad altri frutto dell’improvvisazione.

Nella concezione artistica e teatrale del Teatro Patologico, guidato dal direttore artistico Dario D'Ambrosi, il teatro non rappresenta solo una forma di terapia, ma anche un'opportunità di espressione artistica ed emotiva, un luogo di aggregazione e formazione stimolante in cui recitare e divertirsi seriamente, dove gli attori disabili possono sentirsi ed essere finalmente i veri protagonisti della loro scena. La parola "patologico" - dal greco antico "pathos", nel suo significato di "passione" e "malattia" - per la compagnia italiana svela le radici originali delle arti drammatiche.