Come tutte le mode potrebbe essere passeggera, ma per il momento la "Samara Challenge" sta spopolando in Italia. Di cosa si tratta? Di uno 'scherzo' messo in atto da giovani, che sembrerebbe aver avuto origine in Sicilia, che implica il travestimento con una tunica bianca, lunghi capelli neri a coprire il volto e un coltello (si spera giocattolo). Ci si aggira di sera per le strade di paesi e città per spaventare i passanti, riprendere tutto col telefonino e postarlo online.

Il riferimento della 'Samara Challenge' è il film "The Ring", e naturalmente Samara Morgan, la ragazzina protagonista. Un film con un successo incredibile al botteghino, che ha portato con sé due sequel e tante citazioni. Da Roma a Brindisi, da Agrigento a Taranto, è tutto un fiorire di segnalazioni, e a volte di reazioni non senza conseguenze da parte di chi diventa oggetto dello 'scherzo'. In Puglia, ad esempio, una Samara è stata inseguita e picchiata da alcuni giovani, mentre chi filmava la scena, diventata virale in rete, urlava loro di fermarsi. A Casagiove, in provincia di Caserta, una donna è stata aggredita ed è finita in ospedale per colpa di una delle tante ragazzine che fanno spavento. Mentre a Lesina, in provincia di Foggia, una donna di 32 anni è stata denunciata, insieme a un'amica, per procurato allarme. Il motivo? Aveva fatto vestire la figlia da Samara.

Proprio la denuncia per procurato allarme è quello che rischiano coloro che non rinunciano alla sfida della bambola demoniaca. Intanto, in un post di qualche giorno fa pubblicato sul sito la Polizia Postale e delle Comunicazioni evidenzia che "questi stupidi 'giochi' possono causare serie conseguenze, sia a chi partecipa attivamente alla sfida, travestendosi e scattando foto per poi condividerle sui social, sia alle persone che, colte di sorpresa, possono spaventarsi ed avere reazioni imprevedibili". Ci sono anche dei consigli per i genitori: tra questi, dialogare di più sui temi della sicurezza in Rete e delle conseguenze che alcuni comportamenti possono avere nella vita reale, mostrarsi interessati al mondo dei propri figli, virtuale o reale che sia, e prestare attenzione a cambiamenti repentini del rendimento scolastico e del modo di socializzare. E, naturalmente, segnalare ogni episodio di cui si sia stati anche solo testimoni.