Sfruttare la popolarità della cucina per raccogliere fondi da destinare all’assistenza degli italiani in Uruguay. Alla Casa degli Italiani di Montevideo è andato in scena il primo appuntamento organizzato dalle due associazioni di assistenza della collettività: il Coasit (Comitato di Assistenza per gli Italiani) e l’Aiuda (Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza).

La professoressa Ornella Rocca -docente di gastronomia presso l’Instituto Crandon- ha avuto il compito di presentare alcune delle ricette più tipiche e allo stesso tempo rappresentative del Bel paese: arancini al ragù, pasta alla carbonara e tiramisù. Icona della tradizione culinaria siciliana, agli arancini è stato dedicato un momento speciale durante la lezione con l’intervento di Graciela De Lorenzo che ha ricordato un celebre passaggio di un libro dello scrittore Andrea Camilleri recentemente scomparso: "Gesù, gli arancini di Adelina! li aveva assaggiati una sola volta: un ricordo che gli era trasuto nel DNA, nel patrimonio genetico. Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta".

Il romanzo è intitolato proprio "Gli arancini di Montalbano" e con queste parole viene introdotta la ricetta del piatto più amato dal Commissario Montalbano. "La gastronomia è identità culturale" ha sottolineato la professoressa nella sua presentazione. "Ecco perché attraverso questa iniziativa vogliamo diffondere la cultura italiana sia verso quei connazionali che vivono da tanti anni qui come per i discendenti e in generale il pubblico amante della gastronomia italiana. Oggi abbiamo scelto 3 diversi piatti rappresentativi di tutta la penisola da sud a nord".

Cresciuta all’interno di una famiglia italiana, cuoca con 7 anni di esperienza, per Ornella Rocca le lezioni di cucina rappresentano "una proposta molto originale nel contesto della collettività" che "potrà essere in futuro replicata". Dello stesso avviso è apparsa anche Elena Bravin, presidente del Coasit e protagonista in cucina nella preparazione dei vari piatti offerti durante la giornata.

"Da tempo pensavamo di organizzare qualcosa del genere con l’obiettivo di promuovere la cultura italiana ma per diversi motivi abbiamo dovuto rimandarlo. Sfruttando la popolarità e anche lo stereotipo di cui gode la cucina italiana, queste lezioni sono state pensate per proporre qualcosa di diverso rispetto ai tradizionali bingo che organizziamo per raccogliere fondi da destinare all’assistenza".

"Questo primo evento" -ha proseguito la rappresentante del Coasit- "ha avuto un’ottima risposta da parte del pubblico e sono stati venduti più ticket rispetto ai partecipanti. Verso la metà di ottobre faremo un altro evento e poi in futuro si vedrà come continuare".

Matteo Forciniti