Così sintetizzo in risultato calcistico il confronto andato in onda ieri sera a Porta a Porta, ennesimo capolavoro di Bruno Vespa che riesce ancora una volta a dimostrare la sua centralità nel dibattito politico italiano (per scegliendo uno stile di conduzione eccessivamente defilato, in alcuni momenti addirittura capace di trasmettere la sensazione di una sfida senza arbitro). Valuto migliore la performance dell’ex premier perché credo sia stato capace di segnare due gol, che ora provo a descrivere.

Il primo centro Renzi l’ha fatto palesandosi più preparato sui temi di discussione, affrontati con puntualità e molte citazioni adeguate sia sotto il profilo dei numeri che nei riferimenti giuridici. Il toscano ha infatti incalzato spesso l’avversario in modo efficace, dimostrandosi anche più disponibile a riconoscere le cose buone fatte dalla parte politica a lui avversa. Il secondo gol di Renzi è ravvisabile nel fatto che ha giocato senza arretrare o subire pur scendendo in campo nel ruolo più scomodo, cioè quello di governo. È infatti ben evidente che stare in maggioranza è (anche televisivamente parlando) più difficile che stare all’opposizione, non fosse altro per il fatto che devi rispondere di quello che sta accadendo, mentre chi ti sta di fronte può ragionare su cosa farebbe se toccasse a lui tenere il volante.

A fronte dei due punti per il fondatore di Italia Viva vedo un solo gol di Salvini, che però è un gol "pesante", come si dice in linguaggio di critica calcistica. Il segretario della Lega ha giocato bene i suoi due cavalli di battaglia, cioè immigrazione e tasse, riuscendo così a rassicurare il suo elettorato. Potremmo anche metterla in un altro modo, per giungere poi a conclusioni analoghe: Renzi ha parlato alla testa dei telespettatori mentre Salvini ne ha cercato la pancia. In questo senso il primo è apparso più convincente, mentre il secondo si è mantenuto sul classico, cercando di non fare danni.

Due notazioni infine sulle scelte più politiche dei due sfidanti. Salvini ha completamente ignorato ogni altro soggetto della sua metà campo, chiarendo ancora una volta che per lui esiste solo la Lega. Renzi ha tenuto un atteggiamento leale verso il governo, ma non per questo particolarmente partecipe né caloroso. Insomma i due ci hanno fatto capire che faranno di tutto per rendere la vita difficile all’inquilino di Palazzo Chigi.

ROBERTO ARDITTI