Sono scattati alla mezzanotte americana i dazi di Donald Trump contro il made in Europe. Balzelli che vanno dal 10 al 25% su una gamma di prodotti per un totale di 7,5 miliardi di importazioni, che Washington ha potuto dispiegare dopo la decisione del Wto in merito al caso Boeing-Airbus. Secondo l'Organizzazione mondiale del commercio, infatti, l'Europa è stata responsabile di aiuti illegittimi al colosso aerospaziale impegnato nella lotta per il dominio dei cieli con la rivale americana. Per controbilanciare questa ingerenza pubblica in affari privati, gli Usa hanno potuto far scattare gli aumenti alla dogana.

Una storia destinata a riproporsi in futuro, quando verrà il giorno del giudizio per gli analoghi aiuti di cui l'Europa accusa gli Usa, questa volta nei confronti di Boeing. Intanto le tariffe sono scattate. Al 10% per quel che riguarda la produzione di grandi velivoli da parte di Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna che animano il consorzio. Ma non solo. Dazi al 25% arrivano anche per i vini francesi, le olive greche, il whiskey scozzese. Per l'Italia sono colpiti tra gli altri prodotti i formaggi, a partire da pecorino e parmigiano, i liquori e gli amari. Proprio dal Parmigiano, ad esempio, hanno parlato della necessità di rincarare il prodotto da 40 a 45 dollari al chilo per i consumatori americani.

Per quello che riguarda l'Italia, il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, ha detto che "non può essere l'ultima parola. Trump ha detto che esaminerà" le istanze dell'Italia, che vorrebbe scongiurare le tariffe anche perché Roma non è direttamente coinvolta negli aiuti di Stato al consorzio Airbus, ma "non è entrato nei dettagli". Kudlow era presente all'incontro tra l'inquilino della Casa Bianca e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Amo il parmigiano, peccato che dobbiamo imporre tariffe", ha detto Kudlow proprio mentre sui social si diffondeva la campagna #iostocolparmigiano.

"Se i prodotti italiani saranno colpiti da un dazio aggiuntivo di circa 117 milioni di euro (fonte: ICE), sarà la Dop Parmigiano Reggiano - ha sottolineato il Consorzio - ad accusare il colpo più duro, in quanto il 25% dell'impatto complessivo Italia andrà a ricadere proprio sul Re dei Formaggi". I dazi avranno ripercussioni "concrete", ha detto invece il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire. "Le conseguenze di queste decisioni sarebbero molto negative sia dal punto di vista economico che politico", ha spiegato ai giornalisti poco dopo un incontro con il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, a poche ore dall'entrata in vigore dei dazi Usa contro l'Unione europea. Con lo stesso Mnuchin ha parlato anche il ministro dell'Economia italiano, Roberto Gualtieri, che "ha avuto un incontro proficuo e costruttivo" a margine dei lavori del vertice del Fondo monetario internazionale. Sul tavolo c'erano "i principali temi economici e finanziari che legano i due paesi".