Gente d'Italia

Tour De Andrè-Pfm, ritrovato il filmato storico del concerto a Genova del 1979

Da quando è deceduto, nel 1999, il suo mito si è via via sempre più allargato e sembra non finire mai. Ci si è accorti della grandezza poetica e musicale di Fabrizio de André solo col passare del tempo: nostalgia canaglia, verrebbe da dire. Eppure il cantautore genovese, classe 1940, poeta maledetto, cantore di prostitute e avvinazzati dei vicoli genovesi, non ha avuto una carriera facile, tutta ai margini del grande consumo musicale. Si è fatto da solo e da solo è andato per la sua strada, anarchica e ribelle.

Così ogni nuovo dettaglio della sua esistenza diventa un gioiello da preservare, mantenere e trasmettere. Da ultimo è uscito fuori un documentario girato a Genova il 3 gennaio 1979 dal regista genovese Piero Frattari. Sul palco di casa Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi in quello che oggi è rammentato come un mitico tour che ha portato alla registrazione di un album dal vivo. Così lo raccontava De André: "L’idea di un tuo con un gruppo rock sulle prime mi spaventò, ma il rischio ha sempre il suo fascino: forse in una vita precedente ero un pirata e così una parte di me mi diceva di accettare. In più ero tormentato da interrogativi sul mio ruolo, sul mio lavoro, sull’assenza di nuove motivazioni. E la Pfm ri risolse il problema dandomi una formidabile spinta verso il futuro.

La tournée con loro è stata un’esperienza irripetibile perché si trattava di un gruppo affiatato con una storia importante che ha modificato il corso della musica italiana. ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio". Il progetto di trasformare in musica rock le canzoni minimaliste di De Andrè colpì molto la critica e il pubblico. Il tono progressive del gruppo impresse una sorta di accelerazione alla musica del cantautore genovese che da allora sfruttò quella scia anche per testi difficili come quelli in dialetto ligure. Da lì la pubblicazione di ben due volumi tratti dalle loro esibizioni dal vivo.

Il loro, del resto, era un rapporto antico, nato negli anni sessanta quando la Premiata Forneria Marconi partecipò all’album "La buona novella" di De André. Uno di loro, Mauro Pagani, diventerà poi il principale collaboratore del cantautore genovese. Il quella fredda sera del gennaio del ’79 De André porta i suoi compagni di viaggio nella sua città natale e l’aspettativa non venne tradita: passerà alla storia come il più bel concerto del loro viaggio. Frattari gira quasi per caso il documentario: da allora le immagini non si sono mai viste, la pubblicazione avviene soltanto ora e si tratta di un documento in grado di restituire i colori, gli umori di quel palco, di quei live, resi possibili dall’incontro del grande cantautore genovese con la straordinaria rock band italiana.

A distanza di 40 anni Frattari spiega così la riscoperta del filmato: "Devo ringraziare le mie due passioni: una per la musica di Faber e l’altra, maniacale, di conservare ogni cosa". La registrazione adesso verrà finalmente resa disponibile al pubblico dalla Sony. "All’epoca - dice Frattari - facevo il video maker per radio e tv. Gli organizzatori mi proposero di registrare l’evento ma le videocassette di quella registrazione finirono in fondo ad un archivio che, qualche anno dopo, decisero di mandare al macero. Solo per caso riuscii a recuperarle e a catalogarle tutte, Nel 2000 decisi di trasferirli tutti su supporto digitale". L’accoppiata tra il cantautore genovese e la band di "La carrozza di Hans" e "Impressioni di settembre" fu una sorpresa, per i tempi di allora, e un’unione di artisti riuscita e che dette al contempo più corposità e sonorità rock al suono di De André e un nuovo territorio per il gruppo, uno dei migliori della musica italiana.

Il tour fu un successo e quei concerti appassionanti e bellissimi. Frattari si è ricordato di quel video e si è messo a rovistare nell’archivio della sua società, Vidigraph, che è composto già di circa 20.000 videocassette professionali. Erano video analogici su nastro, quindi, per salvarli dal degrado, furono trasformati un digitale. E ora torneranno visibile al grande pubblico.

di MARCO FERRARI

Exit mobile version