L’Erario applaude, si complimenta. Ludopatia, grazie di esistere. Un paradosso o che cosa? Semplicemente la realtà delle cose: i numeri, e che numeri, stanno lì a dimostrare come l’Erario ci sguazzi nel gioco e nel fumo, al grido costante le "tasse del vizio rendono al Fisco quanto la casa". Avanti così, anzi di più, diamoci da fare ancora con maggiore intensità. Da gennaio ad agosto, gioco e fumo hanno rovesciato nelle casse dell’Erario 16,8 miliardi. Sì, miliardi di euro. Quanto Imu e Tasi messe insieme e più dei 15,8 miliardi della benzina. In otto mesi, Lotto e slot machine hanno garantito allo Stato 13,7 miliardi di gettito. Seicento milioni più del 2018. Ma vogliamo parlare delle previsioni? Già che ci siamo, eccole servite: le slot machine, da sole, daranno 1,5 miliardi di euro in più nei prossimi tre anni. La nostra Costituzione parla dell’Italia come della "Repubblica fondata sul lavoro…". Oggi sarebbe molto più corretto dire che, fiscalmente parlando, l’Italia è una repubblica fondata sul vizio. I puntelli dello Stato, le colonne a cui appoggiarsi, sono infatti le slot machine e le sigarette. Il gioco e il fumo, con tanti saluti all’apparato respiratorio dei cittadini e appunto alla ludopatia. Come testimoniano i dati sopra citati. Per la prima volta, le imposte su tabacchi e gioco d’azzardo hanno sorpassato le odiatissime accise sui carburanti, ferme a 15,8 miliardi, nella classifica nazionale delle tasse. Gratta e vinci e Marlboro valgono, per le finanze pubbliche, più dei balzelli sulla casa. Il gettito di Imu e Tasi in tutto il 2018 è stato infatti di 17 miliardi. Paro paro gli introiti incassati dall’Erario nel corrispondente periodo. Numeri destinati a crescere grazie alla manovra 2020. Le "tasse del peccato", per dirla alla maniera degli inglesi, si confermano uno straordinario inesauribile bancomat per il Tesoro. La fantasia maligna del legislatore ha partorito intanto un nuovo balzello "sul vizio". La "sugar tax", in teoria una misura a tutela del girovita e della salute degli italiani. In realtà, prosaicamente chiamata alle armi di Coca Cola, Pepsi eccetera eccetera, per dare con la tassa sulle bollicine il loro contributo all’impossibile equilibrio dei conti italiani. Duecento milioni l’incasso previsto, in mezzo alle vibrate proteste delle associazioni di settore. I litigi sull’uso del contante e il cinema sulle merendine, qualche miliardo alla voce "lotta all’evasione". Poi la virata alla scoperta di entrate certe per evitare irritazioni e mal di pancia dell’Unione Europea. Obiettivo raggiunto, quello solito, del resto. Fare cassa su vizi e debolezze degli italiani. I prelievi su slot machine, videolotterie, dove il vincitore è sempre lo Stato. L’incasso è lievitato grazie a un extra gettito di 1,5 miliardi nei prossimi tre anni. Giuseppe Conte, il premier, ha garantito un giro di vite in arrivo su sigarette e affini. I tabacchi hanno consegnato al ministero delle Finanze, nel 2018, 10,6 miliardi. Tanta roba e tantissimi soldi, il quintuplo di quelli incassati con il canone Tv. L’incremento dell’aumento fiscale sulle sigarette non è ancora esattamente quantificabile. Ma si parla di un ritocco verso l’alto da 300 milioni. Il gioco d’azzardo resta comunque il vizio più redditizio per l’Agenzia delle Entrate. Una piaga sociale, nella quale lo Stato gode. Tra lotterie, totip e videopoker, gli italiani hanno scommesso oltre 105 miliardi di euro nel 2018. Una cifra spaventosa, che dovrebbe seminare terrore e sgomento nelle coscienze degli italiani. Quelli provvisti di buonsenso, però. Diventata ormai palese minoranza sul territorio nazionale. Quei 105 miliardi hanno reso all’Erario 13,7 miliardi. Al netto delle tasse, un incasso di 10,1 miliardi per lo Stato. IL doppio di una decina di anni fa. Il Bollettino delle entrate del ministero dell’Economia, gennaio-agosto di quest’anno, certifica un altro dato clamoroso. Un’autentica pazzia il trend positivo per i conti pubblici. Il Lotto ha reso 5,1 miliardi; 204 milioni più dello stesso periodo dell’anno precedente. Lo Stato ha fatto comunque Bingo. Apparecchi e congegni di gioco hanno dato 445 milioni di entrate in più. Quattro miliardi e mezzo in più, beneficiario del montepremi totale sapete chi? Lo Stato. Te li saluto, la ludopatia che continua rovinare famiglie e persone, e l’attentato alla salute ad opera del fumo.