Me decidí a ponerme en contacto con ustedes movida por el interés de conocer alguna información sobre el origen de mi familia. Quisiera saber sobre los apellidos Bentura y Borgarelli. Sé que mis bisabuelos salieron de Italia, en algún año de la segunda mitad del siglo XIX. No tengo más datos. Cualquier información que vincule a estos apellidos con algún lugar de Italia me aportaría conocimiento sobre mis antecesores. Quedaría muy agradecida. Les saludo cordialmente. María Elena Bentura Lucadame

Gentile María Elena Bentura Lucadame, purtroppo non avendo dati della sua famiglia, né il luogo da dove proviene, né nome ed epoca nella quale il suo antenato è andato in Uruguay, le informazioni che fornisco sono solo di carattere generale senza nessuna possibilità che si tratti di un ramo della sua famiglia. Questo è un cognome spagnolo, partendo dal presupposto, non faremo riferimento alle informazioni che attualmente abbiamo nel lignaggio di "Buenaventura", come si legge nel Dizionario dei cognomi spagnoli, deriva, in parte, da applicazioni onomastiche del nome ventura, "fortuna, felicità, buona fortuna". Troviamo nei registri ecclesiastici di battesimo invece il cognome Bentura nella parrocchia di San Gil e Santa Ana di Granada del 7 dicembre 1550. Il matrimonio di Eufracia Bentura viene raccolto il 7 agosto 1586 ad Azagra (Navarra); il battesimo di Gabriela Bentura del 3 maggio 1595 nella parrocchia di San Pedro de Abrera a Barcellona e il matrimonio di Ángela Bentura a Santa María Falces de Navarra del 15 novembre 1645.

Un'altra ipotesi è che il cognome Bentura abbia un'origine ebraica. In questo caso, è possibile che derivi dal nome "Ben Torah" (figlio della Legge) che designa una persona studiosa. Si dice che i Bentura fossero consiglieri del re Don Fernando a Toledo e che cambiarono il loro cognome prima dell'editto del 1492. Esistevano in Libia varie famiglie Bentura che furono costrette a fuggire dalla Libia nel giugno del 1967. Lo Stato di Israele si trovò sotto attacco di Siria ed Egitto e reagì con un'azione fulminea che mise fuori combattimento i mezzi aerei degli avversari. La famosa guerra dei Sei giorni. Fu un'umiliazione per tutto il mondo arabo che si vendicò ovunque assaltando le case degli ebrei. Viveva allora a Tripoli una comunità ebraica di circa 4 mila anime, che in passato era cresciuta fino a contare 40mila persone. Fu aggredita, derubata e costretta a scappare dalla Libia.

Il cognome Borgarelli potrebbe derivare da un toponimo in quanto in Piemonte e Lombardia si trovano vari luoghi con quella denominazione, molto probabilmente l'origine del nome deriva da burgulus, diminutivo latino di burgus ovvero "borgo", piccolo centro abitativo. Alcuni pensano anche a Bulgarus cognome di origine latina. In epoca romana il borgo Borgarello era attraversato dalla via Mediolanum-Ticinum, strada romana che congiungeva Mediolanum (Milano) con Ticinum, l'odierna Pavia. È citato in un documento del 1181 come Bulgarello. In epoca viscontea fu incluso nel Parco Nuovo, vasta tenuta di caccia tra il Castello di Pavia e la Certosa. Dopo la caduta degli Sforza e la rovina di questo parco, il nome di Parco Nuovo fu mantenuto per indicare la divisione amministrativa di cui faceva parte Borgarello. Nel XVI secolo era feudo dei Pallavicino e nel XVIII dei Mezzabarba di Pavia.

È diffuso in Italia con solo 80 famiglie divise nelle varie regioni: 30 in Umbria, 20 in Piemonte, 8 in Liguria, 7 in Veneto, 5 in Toscana, 4 in Emilia-Romagna, ed 1 in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Lombardia. Fra le famiglie storiche si ricorda un’antica famiglia piemontese nobile in Chieri e Fossano, fregiata dei titoli di conti di Aisone, Sarola e Villaviana, detta Borgarelli o Borgarello che si è propagata, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. L'avita nobiltà della famiglia Borgarelli è confermata dalla presenza del blasone nei più autorevoli armoriali italiani. Fra i personaggi famosi troviamo: Alessandro di Cambiano, Alessandro, figlio di Melchiorre e di Girolama di Ceva di San Michele, di famiglia aristocratica piemontese originaria di Chieri; e Guglielmo, nato a Cambiano, presso Torino, il 12 dicembre 1752, da Giovanni Antonio e da Teresa De Villa, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri.

Laureatosi in legge nel 1776, si dedicò all'attività di avvocato, e poi a quella di magistrato, divenendo il 3 luglio 1786 sostituto avvocato generale, e nell'agosto 1797 senatore di Piemonte. Occupato il Piemonte dai Francesi, fu nominato membro del tribunale civile dell'Eridano; sopravvenute le truppe austro-russe, riprese il posto di senatore. Ripristinato il dominio francese in Piemonte, a causa dei suoi sentimenti di fedeltà al re di Sardegna, dovette ben presto lasciare la carica, divenendo precettore di una famiglia nobile. Più tardi svolse attività di opposizione antinapoleonica. Nel 1811, infatti, al seguito del conte piemontese Vittorio Amedeo Sallier de la Tour, e nell'ambito dell'attività di propaganda antifrancese che questi andava svolgendo nei Balcani, il Borgarelli ebbe parte nel piano diretto a suscitare in questa regione un moto militare contro i Francesi.

Pier Felice degli Uberti

Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano