Egregio Direttore,

vorrei condividere con i lettori un piccolo episodio che mi é capitato nella giornata di lunedì ed é estremamente significativo su come funziona il rispetto della privacy in Uruguay. Dal numero +59892822049 mi arriva un sms che mi invita a dialogare su WhatsApp con Ernesto Talvi, il candidato a presidente della Repubblica del Partido Colorado alle elezioni di domenica.

Questo messaggio mi lascia incredulo dato che non ho mai dato il consenso a utilizzare il mio numero né alla mia compagnia telefonica Antel e né a nessun altro partito politico per ricevere propaganda elettorale. La domanda che mi pongo é molto semplice: dove ha preso il mio numero Ernesto Talvi? Si tratta di una palese violazione della legge 18331 che in Uruguay protegge il diritto alla protezione dei dati personali.

Una vergogna. Mi é capitato altre volte di ricevere “strani”messaggi pubblicitari ma se a farlo, questa volta, é una persona che chiede di essere eletto come prossimo presidente della Repubblica é ancora più grave. Faccio una rapida ricerca su internet e scopro che nella stessa spiacevole situazione ci sono finite tante altre persone nonostante il silenzio generale degli organi di informazione.

Da mesi su Twitter ci sono tantissimi commenti di persone indignate per aver ricevuto lo stesso messaggio da parte del candidato del Partido Colorado. Tra questi utenti c’é chi si chiede se Talvi abbia comprato una base di dati da Antel, chi ricorda lo scandalo di Cambridge Analytica con Facebook perché -seppure in misura ridotta- la filosofia applicata é praticamente la stessa. Siamo a pochi giorni dalle elezioni, so che Gente d’Italia non si schiera con nessun candidato, non c’é alcuna intenzione di favorire o danneggiare qualcuno.

Il dovere di un giornalista é sempre quello di denunciare: se a inviare il messaggio fosse stato Daniel Martinez, Luis Lacalle o un altro candidato ci sarebbe stata da parte mia la stessa identica indignazione. Solo pochi mesi fa su questo giornale veniva denunciata la violazione della privacy dei pensionati da parte dei patronati italiani presenti in Uruguay. Un’ennesima dimostrazione che in questo paese esiste un serio problema con il rispetto dei dati personali e bisogna avere il coraggio di dirlo".

Matteo Forciniti