L'invito è perentorio, i destinatari sono Germania e Italia: "Perché non sono state eseguite le sentenze di condanna dei manager tedeschi, ritenuti responsabili del rogo di dodici anni fa alla Thyssenkrupp di Torino dove morirono sette operai?". Mittente: la Corte europea dei diritti dell’uomo.

Il tribunale di Strasburgo ha esaminato il ricordo presentato da Anton Giulio Lana, l'avvocato che assiste le famiglie delle vittime e uno dei superstiti, Antonio Boccuzzi. Al contrario degli imputati italiani, gli alti dirigenti tedeschi non hanno ancora - di fatto - pagato per le loro responsabilità.

Per la tragica sciagura del 2007, infatti, Herald Espenhahn e Gerald Priegnitz sono stati condannati nel 2016 rispettivamente a nove e sei anni di carcere, pena che non hanno ancora iniziato a scontare. La Corte europea intende far luce sull'argomento e ha invitato entrambi i governi a fornire tutte le informazioni al riguardo.

Ci sono stati errori, omissioni oppure addirittura meccanismi di protezione nei confronti dei due autorevoli condannati? Tocca a Germania e Italia fornire tutte le risposte. Possibili le aperture di procedure d'infrazione, in particolare per la Germania che non ha eseguito la richiesta di mandato d'arresto europeo della Procura di Torino.

Rino Dazzo