Il marito di Elisabetta Trenta, ministro della Difesa grillino nel primo Governo Conte, ha avuto assegnato dal Ministero della Difesa lo stesso appartamento in cui abitava con la moglie quando la Trenta erano ministro. Lo è in misura rafforzata per la Trenta: una grillina non può. Si tratta di un nuovo ulteriore segno di sfaldamento del Movimento 5 stelle, in linea con i parlamentari che rifiutano di dare soldi alla piattaforma Rousseau e altre amenità demagogiche. Maurizio Gasparri ha annunciato una interrogazione parlamentare: "Basta con l’ipocrisia dei moralisti grillini". Tre dettagli rovinano la festa di Elisabetta Trenta: 1. Elisabetta Trenta non è più ministro. 2. Suo marito, Claudio Passarelli, ricopre soltanto il grado di maggiore dell’Esercito Italiano. Quindi, stando al manuale Cencelli che si applica in tutte le gerarchie, quell’alloggio di servizio, definito da chi lo ha visitato "di alta rapprresentanza", a walking distance dalla basilica di San Giovanni in Laterano, è troppo lussuoso per lui. 3. I coniugi Trenta-Passarelli possiedono un appartamento a Roma, in un rione, il Pigneto, molto meno glamorous di San Giovanni. Ma il fatto rende discutibile non solo l’assegnazione a Passarelli ma alla stessa Trenta. Infatti l’alloggio di servizio viene concesso, per la durata della carica, soltanto ai ministri "fuori sede". Fiorenza Sarzanini, che sul Corriere della Sera ha rivelato lo scandalo, osserva che "la concessione potrebbe essere avvenuta aggirando i regolamenti, visto che la coppia ha una casa di proprietà nella capitale e dunque non sembra avere necessità di usufruire dell’alloggio. In ogni caso il "livello 1" di dimora attribuito al momento di scegliere la casa per la ministra, è molto superiore a quello previsto per l’incarico e il grado del suo consorte". la Sarzanini: "Secondo le regole del ministero della Difesa gli alloggi "di servizio" vengono assegnati in base all’incarico ricoperto. E il grado di maggiore di Passarelli non rientra tra quelli che possono ottenere un alloggio di primo livello, come è appunto quello occupato dalla ministra e ora rimasto nella disponibilità della coppia. E poi c’è da chiarire il problema della casa al quartiere Pigneto, visto che uno dei requisiti per entrare in graduatoria è dimostrare di non avere un’altra abitazione nel Comune di residenza. Circostanze sulle quali Trenta e suo marito dovranno fornire spiegazioni". Maurizio Gasparri, annunciando la sua interrogazione, ci va giù pesante: "I moralisti ‘un tanto a chilo’ grillini sono bugiardi ed ipocriti. Non bastava Di Maio che riempie i tanti ministeri, dove immeritatamente approda, di amici e sodali strapagati con soldi dei cittadini, il famoso metodo Sorial. "Non bastava il vice ministro Cancelleri che si è fatto accompagnare da sorella e cognato, manco fosse Fini, a un incontro legato alla sua funzione. "Ora apprendiamo da cronache stampa delle imprese dell’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Ho presentato una interrogazione urgente in Senato per sapere se sia vero che la Trenta, ottenuto un lussuoso appartamento romano dal ministero della Difesa in ragione del suo incarico, benché risulterebbe proprietaria di una casa a Roma, una volta cacciata per manifesta inadeguatezza dall’incarico di governo, abbia utilizzato il ruolo di maggiore dell’Esercito del marito per affidare al coniuge l’appartamento (quando era ancora ministro in carica) e averlo in uso anche dopo la perdita dell‘incarico. Per questo Gasparri chiede "al ministro Guerini una risposta sollecita. A chi risulta assegnato l’appartamento? È ancora nella disponibilità dell’ex ministro Trenta e dei suoi familiari? Quale canone ha pagato la Trenta quando era ministro e quanto paga il maggiore marito? Circostanze sulle quali Trenta e suo marito dovranno fornire spiegazioni.