Lavare i denti di frequente (anche tre volte al giorno) potrebbe ridurre il rischio di fibrillazione atriale (la più diffusa aritmia del cuore) e insufficienza cardiaca (quando il miocardio non pompa bene il sangue). Lo suggerisce uno studio condotto presso l'Università di Seul e pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology. L'indagine ha coinvolto quasi 162 mila persone di 40-79 anni, il cui stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di 10 anni e mezzo. Gli epidemiologi hanno raccolto informazioni sugli stili di vita e le abitudini in quanto all'igiene orale del campione.

Diversi studi hanno associato il rischio di malattie cardiovascolari con problemi del cavo orale, in particolare la parodontite, malattia gengivale che, se non curata, può portare a perdita di denti. E proprio la perdita dei denti, spiega in un commento all'ANSA il presidente eletto della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia Luca Landi, "è correlata a patologie cardiovascolari, cosa che è in linea con tutte le evidenze che vedono nella perdita dei denti un decadimento delle condizioni di salute e di benessere delle persone".

L'idea di fondo è che l'infiammazione e i patogeni presenti nel cavo orale - e in particolare i batteri che si annidano nella tasca gengivale - possano trasmettersi al resto del corpo attraverso il circolo sanguigno. Nello studio si è visto che l'igiene orale può avere un impatto su questa situazione, infatti, è emerso che per chi si lavava i denti tre o più volte al dì il rischio di ammalarsi di fibrillazione atriale era ridotto del 10% mentre quello di ammalarsi di insufficienza cardiaca era diminuito del 12%. In futuro, concludono gli epidemiologi, con studi di intervento si dovrà confermare il reale impatto dell'igiene orale sul rischio cardiaco.