Il Design Italiano si è fermato a Miami Beach. Le sale del Wolfsonian Museum della Florida International University hanno fatto da sottofondo a un appuntamento che ha registrato il tutto esaurito. Assieme, sul palco, quattro nomi eccellenti del made in Italy, da Michele De Lucchi, architetto e designer, ferrarese, premiato in tutto il mondo, poi Francesca Lanzavecchia, una creatività che fa la spola tra Italia e Singapore, quindi Milano con Piero Lissoni, uno dei guru del design, celeberrimi i suoi mobili contemporanei, che proprio a Miami ha firmato anche edifici all'avanguardia. Infine Angela Missoni, un grande nome del fashion e che, come Lissoni, sempre a Miami ha messo i propri colori su una delle tower della città. Ma anche la possibilità di vedere brand internazionali: Carossa, Kartell, Lamborghini e Missoni Installations accanto alle collezioni del Wolfsonian.

'A Dreamscape of Italian Design', con la organizzazione del Consolato Generale di Miami, ITA Italian Trade Agency e Salone del Mobile Milano ha voluto raccontare nel cuore di South Beach le nuove espressioni dell'interior design. Un incontro che si è voluto organizzare proprio in occasione di uno dei periodi più artistici del South Florida, l'annuale Art Basel Miami, che non lontano dal Wolfsonian Museum, nel Convention Center, ha il suo quartier generale. Il console Cristiano Musillo ha aperto la serata, soffermandosi anche sulle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, il Genio, poi Andrea Ferrari, direttore dell'ITA Miami, quindi Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile Milano, hanno introdotto i quattro prestigiosi ospiti.

Ma parlando di bellezza, di made in Italy, di opere uniche, non è stata dimenticato l'incubo che sta vivendo Venezia sottolineato dal console Musillo, ma anche da Dan Gelber, sindaco di Miami Beach che ha voluto fare gli onori di casa, ricordando il legame che unisce la sua città all'Italia, alla città lagunare e che ha raccontato anche la metamorfosi artistica di SoBe negli ultimi vent'anni. "Prima al Convention Center si vedevano soprattutto incontri di boxe e wrestling - ha sottolineato - ora c'è l'arte, ma tutta la città, accanto alle spiagge e al sole, ha visto crescere la cultura".

Un moderatore d'eccezione, Terence Riley, ex chief curator del dipartimento Architettura e Design del MoMa di New York ha dato poi il via ai quattro grandi designer italiani che con i loro brevi racconti, hanno incantato il pubblico, un po' come fanno con le loro uniche creazioni. Diversi video hanno accompagnato la serata, da brevi resoconti sui lavori dei quattro designer, fino a una carrellata, sui grandi nomi italiani del settore, effettuata da Salone del Mobile di Milano, ma anche da 'Interni', la rivista del gruppo Mondadori, che non ha voluto mancare alla serata. Come si può definire in designer? "Scienziato, tecnico, umanista, sociologo, ma anche chi può raccontare una storia" la risposta di Francesca Lanzavecchia.

"Il mio obiettivo? Valorizzare l'oggetto" ha poi aggiunto Michele De Lucchi, un carriera straordinaria (noto tra le altre cose per gli oggetti del design industriale) partita si può dire, dall'incontro con Ettore Sottsass che più di una volta è stato menzionato durante la serata. "Scoprire ogni giorni quello che succede nel mondo" è stata poi una delle tanti frasi dell'architetto Piero Lissoni che hanno colpito il pubblico. "Cosa vorrei fare se potessi scegliere un'altra volta? L'architetto...". Lissoni ha poi aggiunto, col sorriso, che gli piace essere pigro, anche se dalla mole di lavoro svolto nella sua carriera iniziata negli anni Ottanta non sembra proprio. Basta solo passare da Miami agli Emirati Arabi, dalla Germania alla Gran Bretagna, tra hotel e ristoranti, appartamenti di lusso. Poi gli yacht e una serie infinita di mobili, art director di un lungo elenco di aziende leader nei propri settori.

Poi qualche aneddoto su uno dei più celebrati designer italiano, Achille Castiglioni, scomparso nel 2002. "Ma il design senza l'Italia è impossibile" ha poi aggiunto Angela Missoni. Un sorriso contagioso, una carica che trasmette i mille colori che hanno reso celebre la sua casa di moda, la figlia di Ottavio e Rosita è stata introdotta da un breve video sulla 'dream house', decorata ovviamente coi materiali simbolo di Missoni. "E mia mamma - ha concluso - che ha compiuto 88 anni la scorsa settimana, è ancora l'art director della nostra azienda".

Roberto Zanni