Ministro della Repubblica, titolare dell’interno, viaggiava in aereo a sbafo. Trentacinque trasferte nei cieli d’Italia, ventuno a bordo dei lussuosi Piaggio 180, conosciuti come le "Ferrari del cielo". Quattordici con gli elicotteri del Corpo, uno addirittura a bordo di un velivolo dei Vigili del Fuoco. In quel momento, in giro, non era disponibile di meglio. Matteo Salvini il capitano volante, trentacinque missioni col trucco. Appuntamenti istituzionali utilizzati come pretesto per i comizi elettorali. L’ex ministro dell’Interno ha aggirato alla grande la legge. I magistrati però non ci sono cascati, il numero uno leghista non è riuscito a convincerli. Salvini massimo simbolo attuale della Lega chiaramente nella peste. Perquisite le aziende, intanto c’è un primo indagato. Fabio Massimo Boinardi, socio al trentacinque per cento della Boinardi Grafiche, perquisito e destinatario con l’accusa di riciclaggio. Identico reato è stato notificato a Stefano Bruni Galli, assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, e al presidente dell’Associazione Boinardi Grafiche. L’accusa è di aver effettuato "una serie di operazioni su una parte delle somme provento dei reati ex articolo 640 bis".

Una truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito, nei panni dei commessi del sistema riferibile all’Associazione "Maroni Presidente", ormai in liquidazione. In campo sarebbero quindi scesi i big, esponenti di primo piano della Lega. Compreso l’ex sottosegretario al ministero dell’Interno sotto Salvini, Stefano Candiani. Francesco Pinto, procuratore aggiunto, è il titolare dell’indagine sul presunto riciclaggio di parte dei fondi che la Lega, da settembre, sta restituendo a rate allo Stato. Dopo che la Cassazione ha reso definitiva la confisca. La Finanza ha eseguito perquisizioni a Milano, Monza e Lecco. Anche nelle sedi della Boniardi Grafiche e della Nembo srl, chiusa nel luglio scorso. Società che hanno emesso fatture durante le campagne elettorali della Lega. Il sospetto è che le false fatture siano servite per giustificare il passaggio dei soldi. La contestazione riguarda 450mila euro quale parte della provvista che sarebbe stata sottratta dai rimborsi elettorali.

Marco Tizzoni, ex consigliere della lista "Maroni presidente" si era presentato a giugno a Genova sostenendo una tesi ardita: l’Associazione era stata utilizzata come "soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi". Oltre a Tizzoni, tra i consiglieri figuravano Candiani e il sindaco di Gallarate, Ennio Castiglioni. Tesoriere Federica Moro. Secondo la Guardia di Finanza i soldi depositati sui conti della Lega sulla Banca Aletti sarebbero finiti all’Associazione e poi "utilizzati per l’acquisto di materiale a sostegno della campagna elettorale del Carroccio". In realtà, le fatture erano per operazioni inesistenti e servivano soltanto a giustificare le uscite. Maroni nega di aver mai avuto alcun ruolo operativo gestionale operativo- "Sono certo della correttezza dell’operato di Stefano Bruno Galli". Matteo Salvini "maestro dell’ubiquità", così definito in un’inchiesta di Repubblica nello scorso maggio. Il Capitano volante spuntato nello stesso giorno in punti opposti del Paese Italia. La flotta aerea della Polizia trasformata nel suo aereo personale. Una furbissima agenda abbinava sempre un evento istituzionale con una raffica di comizi. In Abruzzo, in Sicilia, in Calabria, Sardegna, Puglia, in Campania, nelle Marche. E in alcune occasioni, per raggiungere gli studi televisivi o per andare a cena con Berlusconi ad Arcore.

Contrattacca Salvini: "Se un ministro dell’Interno, impegnato nella lotta contro mafia, camorra e ‘ndrangheta, prende l’aereo della polizia per andare a consegnare a una parrocchia di una comunità dimenticata, Plati in Calabria, una villa confiscata alla ‘ndrangheta e poi, prima di tornare a Roma, passa per Catanzaro, ha diritto di farlo o no?". Piccolo post scriptum, a Catanzaro si svolgeva un comizio leghista. La Corte dei Conti ha escluso il danno erariale. Le missioni ad alta quota del Capitano volante definiti "non di un costo straordinario", ma al tempo stesso ha ritenuto "illegittima la scelta di consentire l’uso di velivoli per il trasporto del ministro e del suo staff". Adesso anche la Procura di Roma ha iscritto Matteo Salvini nel registro degli indagati. Ma, trattandosi di un ministro, sarà il Tribunale dei ministri a definire l’eventuale reato. Va inoltre ricordato che, all’epoca, il Parlamento ha negato l’autorizzazione a procedere. La storia spicciola racconta questo: nessun ministro dell’Interno, pur avendo gli stessi compiti nella lotta alla criminalità e identiche misure di protezione, aveva mai sfruttato tanto i bimotori della polizia. Quelli contestati a Salvini non sono voli di Stato.

Franco Esposito