di Franco Esposito

 

Regali di fine d’anno. Piccoli, ma non insignificanti. Da gennaio l’energia elettrica costerà meno. Il ribasso previsto e annunciato è del 5,4% su ogni singola bolletta. Congelate le tariffe autostradali, Autostrade conferma il blocco dei pedaggi. Buone notizie con l’avvento del 2020, ma anche una spiacevole. Il gas aumenta dello 0,8. Il risparmio complessivo calcolato per ogni famiglia dovrebbe aggirarsi attorno a 125 euro l’anno.

Strenne di fine d’anno. La revisione delle bollette è determinata dai controlli che l’autorithy indipendente che regola i settori dell’energia, effettua ogni tre mesi. Arera è competente anche della regolazione dei rifiuti e del ciclo, idrico, acquedotti e depuratori. Le tariffe cambiano a seconda dei prezzi della materia prima e degli oneri generali di sistema, compresivi dei sussidi alle rinnovabili, ai costi fissi per il trasporto e ai contatori. Fino ai sussidi per le imprese energivore.

Ma come spiegare la distonia in arrivo con il nuovo anno? Calano le bollette dell’elettricità, non quelle del gas naturale. In entrambi i casi hanno inciso il calo dei prezzi del gas naturale, ai minimi storici in Europa. Ma sulle bollette dell’energia elettrica ha influito anche l’abbassamento del calo dei costi per gli incentivi alle rinnovabili e la spesa per incentivare l’efficienza energetica. La bolletta del gas lievita perché si prevede un forte aumento, nei prossimi mesi, della domanda. E di conseguenza dei prezzi.

La metà degli italiani, comunque, non è ancora passata al mercato libero dell’energia sfruttando la condizione della non obbligatorietà. È la scelta del consumatore che preferisce restare in un mercato dove le tariffe sono ancora regolate. Il governo M5S-Pd ha deciso da poco di rinviare al primo gennaio 2022 l’obbligo di scelta dei fornitori.

Nasce a questo punto spontanea una domanda: conviene davvero passare al mercato libero? Dipende: per il momento non esiste una sola certezza. Il mercato libero funziona come per le tariffe telefoniche, chi lo sceglie deve poi aggiornarsi e cambiare fornitore a secondo di come cambiano i prezzi e quando si esauriscono i periodi di offerta.

Il risparmio di 125 euro per una famiglia media non è in sé una grande cifra. Ma assieme ai soldi che si risparmieranno dopo che la società Autostrade Italia si è autosospesa, diventa un segnale importante. Innanzitutto per le tasche degli italiani. La revisione delle tariffe riguarda 15 milioni di famiglie, pari al 52% del totale. E circa 2,7 milioni di piccole imprese nel settore elettrico, il 49% del totale, Mentre la notizia sul gas naturale interessa 9,6 milioni di clienti, il 47% dei consumatori domestici. Le tariffe, per tutti coloro che non hanno aderito al mercato libero, verranno fissate al momento della stipula del nuovo contratto.

La completa liberalizzazione del mercato dell’energia sembrava dovesse scattare il primo luglio del 2020. Il Governo è poi rientrato precipitosamente sui propri passi. Siamo ormai al terzo rinvio; è auspicabile che quello fissato al primo gennaio 2022 sia quello buono.

Il beneficio maggiore per i consumatori arriva dal calo dei prezzi della materia prima, il gas naturale. Sui mercati europei si registra il minimo storico in seguito all’eccesso di offerta. Negli ultimi anni, infatti, sono il costante aumento le forniture di gas che arrivano dal mare. Soprattutto dagli Stati Uniti, non solo dai Paesi del Golfo. L’exploit risulta agevolato dall’atteggiamento e dalle decisioni dell’amministrazione Trump: si cerca in questo modo di limitare la dipendenza dall’Unione Europea dalle forniture russe. Trump vuole svincolarla l’Europa, e con essa anche l’Italia.

Il nostro Paese è infatti il massimo beneficiario delle decisioni assunte dall’amministrazione degli Stati Uniti. Il 45% dell’energia è prodotto da centrali alimentate a gas. Da qui, come diretta conseguenza, il calo delle bollette della luce. Un risparmio che non si riflette anche sulla bolletta del gas. L’Autorithy prevede nei prossimi mesi – i più freddi dell’anno – un forte aumento della domanda e quindi dei prezzi. Mentre sullo sfondo cresce l’ottimismo per l’imminente conclusione della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. In contemporanea, i tagli della produzione da parte dell’Opec e della Russia. Le due ragioni che hanno portato il prezzo del petrolio ai livelli massimi sui mercati finanziari negli ultimi tre mesi.

Vigili le associazioni dei consumatori. Secondo i massimi dirigenti degli organismi, i risparmi potrebbero essere addirittura più convenienti. Ma ad una condizione: l’intervento del Governo sul sistema della tassazione. Gli oneri fiscali – siete pregati di controllare la bolletta – pesano ancora per il 13,2% sul totale. E per il 38,40% su quella del gas.

Con tutto il rispetto, non sarebbe il caso di dare un bel colpo di lima a quella voce?