Ventiduemila follower su Instagram. Sfonda una libreria a Firenze. Una minuscola libreria, trentacinque metri quadrati, indipendente e avventurosa in un Paese che legge poco. La nostra Italia disincantata, distratta, frettolosa, che non sa cosa farà da grande. La minuscola libreria presenta, offre, si caratterizza per una particolarità. “I libri come cura”, lo slogan di successo, evidentemente incisivo. Elena Molini, trentasette anni, un master in editoria, lancia una sfida coraggiosa: la “Piccola Farmacia letteraria”, i libri appunto come terapia.

L’apertura l’anno scorso, in via di Ripoli, non vicina al centro di Firenze. Anzi piuttosto lontana. Ma l’idea è piaciuta, va alla grande. Interessa e incuriosisce la “Piccola Farmacia letteraria”. Un posto in cui si consigliano i libri come fossero medicine. “Libri terapeutici per i curari vari stati d’animo”, la titolare Elna Molini nei panni della curatrice indiretta. La terapeuta. “Sono in tanti ora a chiamarmi, vogliono far nascere altre librerie di questo tipo”. Comunque vada, è già un successo. Ogni libro ha un bugiardino che guida il lettore nella scelta del romanzo, del saggio o della raccolta di poesie.

Qualche esempio, tre titoli per gradire. “Amore finito”, per chi appena è stato lasciato. “Rapporti difficili”, per chi vuole cercare di ricucire un rapporto interrotto con un amico in maniera inaspettata. “Ricominciare a vivere”, a chi sta vivendo una grossa crisi e a chi ha voglia di rinascere cercando di ricominciare dalle proprie origini. Come dire, la terapia è servita, fatene l’uso migliore, il più appropriato, quello indicato dal bugiardino.

Sarebbero i bugiardini? Quei foglietti illustrati che si trovano all’interno delle scatolette dei medicinali. I bugiardini sono opera della titolare. Un’esclusiva, previo consulto con tre amiche coinvolte nel progetto. Una psicologa e due psicoterapeute. All’insegna del tre numero dispari e perfetto. Consigli per lei, ma non sulla trama delle opere; semmai informazioni per indagare emozioni e fatti esistenziali contenuti nel libro. “Il nostro catalogo raccoglie libri che coprono novantacinque stati d’animo e sentimenti”, si auto reclamizza la libraia inventore.

Ce n’è per tutti all’interno della “farmacia letteraria” di Firenze. Consigli per i cuori abbandonati, che impongono riflessioni serie, profonde. Prima regola: capire chi si ha davanti, un lettore seriale o qualcuno con poca dimestichezza. “Tanti i testi adatti: “La principessa che credeva nelle favole” di Marcia Grad Powers; “Alta fedeltà” di Nick Hornby, per chi non riesce a dimenticare; “Le braci” di Sandor Marai, per chi vuole ricucire; “Il cardellino” di Donna Tarti per chi ha perso qualcuno che amava tanto”.

I social rappresentano un aiuto per farsi conoscere fuori da Firenze. Favoriscono l’interesse di potenziali visitatori e di persone che chiedono un appuntamento per visionare o acquistare testi in una determinata fascia orario.

Ne hanno fatto buon uso anche due editor di Mondadori. Si sono presentati nella libreria farmacia e hanno chiesto alla titolare se le poteva piacere scrivere un romanzo incentrato sulla “Piccola Farmacia letteraria”. La proposta fatta proprio a lei che ha abbandonato il lavoro in una grande catena di librerie. “Non ero felice. Volevo suggerire libri che ritenevo validi o adatti a un certo tipo di cliente. Ma non me ne sono andata a cuore leggero”.

Dice che il segreto è distinguersi. Ma si premura di avvertire che “non tutti i farmaci funzionano, non tutte le terapie guariscono”. Il romanzo per Mondadori poi l’ha scritto? Certo che sì, e la storia le è venuta facile, da sé. La protagonista è una libraria che dispensa rimedi. “Ma non mi somiglia”. Sbadata e pasticciona, laddove lei è precisina e ansiosa. Il lavoro della libraia Blu è baciato dal successo, però lei pensa a come ritrovare un ragazzo che ricorda il Grande Gatsby entrato un giorno nel suo negozio.

Senso e morale del romanzo gira intorno alla storia e alla “generazione dei trentenni che vedono allungarsi le precarietà e invecchiano fra gli aperitivi consumati a meno di due euro al supermercato e l’oroscopo per capire che aria tirerà domani”.

Il libro firmato da lei, Elena Molini, titolare della originale “Piccola Farmacia letteraria”, contiene comunque un bugiardino. Il suo, in cui si legge semplicemente “Per i sogni che si realizzano…”.

Quali, come, quando?

di Franco Esposito