La legge di Bilancio per il 2020 ha riformulato tutta la normativa relativa alle imposte immobiliari ed ha eliminato la norma che prevedeva l’esenzione dall’IMU e la riduzione di due terzi della Tari per i pensionati italiani residenti all’estero e proprietari di abitazione in Italia.

A partire quindi dal 2020 i nostri connazionali, anche se pensionati, dovranno pagare IMU (la Tasi è stata abolita) e Tari. Tale gravosa decisione è stata presa dal Governo italiano al fine di evitare il deferimento alla Corte di Giustizia europea da parte della Commissione europea che aveva inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora. L’Italia infatti era stata accusata dalla Commissione di aver violato il diritto europeo in materia di non discriminazione per aver introdotto e mantenuto condizioni più favorevoli per gli iscritti all’Aire in materia di imposte immobiliari. Ciò perché la legge che aveva istituito le agevolazioni fiscali si applicava solo ed esclusivamente ai cittadini italiani iscritti all’Aire ed escludeva esplicitamente i cittadini europei di altra nazionalità europea proprietari di casa in Italia (i quali secondo il diritto europeo avrebbero invece dovuto ricevere lo stesso trattamento).

L’eliminazione della norma agevolativa ha ovviamente colpito di riflesso anche i pensionati italiani residenti in Paesi extracomunitari. Siccome ritengo ingiusto che i nostri connazionali pensionati residenti all’estero i quali per 5 anni non hanno pagato le imposte immobiliari (grazie ad una legge introdotta nel 2014 dal Partito Democratico) sulla loro casa in Italia debbano ora improvvisamente pagare IMU e Tari, ho presentato una interrogazione al Governo (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Nell’interrogazione, sottoscritta anche dalla deputata PD Francesca La Marca, dopo aver rilevato che l’eliminazione delle esenzioni, oltre che ad essere ingiusta, rischia di spezzare un legame importante con i nostri connazionali che proprio attraverso la casa hanno sempre mantenuto e consolidato i loro rapporti affettivi ed economici con la terra di origine, ho chiesto al Governo di reintrodurre le agevolazioni fiscali immobiliari a favore degli italiani residenti all’estero introducendo una nuova legge che sia strutturata e definita in modo tale che non debba comportare una violazione delle norme del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea che vietano discriminazioni basate sulla cittadinanza. Auspico che il Governo percepisca l’importanza umana e politica della mia iniziativa e trovi quindi una soluzione adeguata al più presto per venire incontro alle pressanti e giuste richieste delle nostre collettività che ritengono che lo Stato italiano sia ora venuto meno ad un impegno di riconoscenza e solidarietà nei loro confronti.