Era tutto pronto per il lancio ufficiale. La Ferrari annuncia al mondo l’uscita del suo primo SUV. Ma a causa di un cavillo legale per l’ufficializzazione bisognerà aspettare il 2022. Purosangue, cosi si chiamerà, sarà dotato di tecnologia ibrida plug-in. Un motore V8, o addirittura un V12. Il sistema ibrido sarà lo stesso della Ferrari Stradale SF90. Gli amanti del Cavallino rampante aspettano impazienti quello che potrebbe essere una rivoluzione per la casa produttrice di Maranello. Nel frattempo, però, il nome – Purosangue – sta scatenando una disputa che potrebbe finire in tribunale.

Ma che cosa è successo? Il marchio più forte del mondo, si scontra con una piccola associazione sportiva dilettantistica, specializzata nella corsa, la Asd Purosangue Athletics Club, fondata cinque anni fa, con tanto di linea di abbigliamento, prodotta in collaborazione con Adidas. Il motivo del contendere lo si capisce subito: il nome, Purosangue, è lo stesso. Insomma la Ferrari vuole utilizzare un nome che è già stato "preso".

Ma come uscirne? È facile immaginare lo stuolo di legali e consiglieri in materia che la casa di Maranello ha messo in campo per vincere questa battaglia. Ferrari ha avviato un procedimento contro la Fondazione Purosangue, puntando sul fatto che l’associazione sportiva non ha utilizzato il marchio, sotto il profilo commerciale, in maniera continuativa negli ultimi cinque anni. Per questo, secondo la tesi della Ferrari, non ci sarebbero gli estremi per giustificare l’uso esclusivo. La fondazione sportiva sostiene di aver registrato il marchio di abbigliamento e altri prodotti nel 2013.

Ma il marchio è già in uso? "Il marchio è stato in costante uso, anche in una partnership per la produzione di scarpe da ginnastica e vestiti di marca con Adidas, uno sponsor dell’organizzazione benefica", ha chiarito l’avvocato Alessandro Masetti che rappresenta la fondazione Purosangue. E sul mancato utilizzo, Masetti ha precisato che "abbiamo un sacco di prove della nostra attività". La disputa si sposta nel tribunale di Bologna, con la prima udienza fissata il prossimo 5 marzo. Davide contro Golia? Chissà chi vincerà questa volta. Staremo a vedere