Se volete passare un carnevale nel periodo invernale, una buona scelta puó essere l’Italia. Oltre ai rinomatissimi Carnevali di Venezia o di Viareggio come i piú conosciuti del bel paese, possiamo aggiungere il carnevale di Satriano di Lucania. Oggi, in Italia, i principali mezzi di promozione turística, come il Touring Club Italiano e la rivista Erodoto, offrono il Carnevale di Satriano di Lucania, nella Basilicata, Provincia di Potenza, come una validissima alternativa. A livello internazionale dopo che il film "Alberi il Romita di Satriano", girato dal registra Michelangelo Frammatrino e prodotto da Vivo Film, è stato fatto conoscere al Moma di New York nell'aprile del 2013, Satriano di Lucania, oltre ai suoi Murales e le feste religiose dei Santi protettori, è diventata una nuova grande attrazione turística attraverso il suo Carnevale.

Le origini del Carnevale sono sconosciute. Alcuni, tuttavia, credono che affondi le proprie origini etniche nell'antica città distrutta di Satrianum, da cui ha preso anche il nome. In ogni caso si tratta di una tradizione medievale. Durante questo periodo la carestia e la povertà erano all'ordine del giorno, mentre la presenza dei signori francesi e di popoli stranieri (come anche i longobardi) che si erano insediati nel territorio circostante, potrebbe aver condizionato la storia del luogo e, secondo alcuni, da qui nacque l'orso (l'urs nel dialetto locale). Questa figura costituì, sempre in base a vaghe interpretazioni, una vera e propria traslazione della cultura straniera negli usi e costumi della società di Satrianum, che in seguito alla sua distruzione si movimentò, in parte, verso Pietrafesa con lo stabilirsi della vecchia popolazione di Satrianum nel nuovo paese.

In merito alla storiografia del carnevale e alle origini e provenienza delle maschere restano, comunque, ancora molte incertezze, per questo, fino a oggi non sono state compiute ricerche approfondite sul tema. Nel Carnevale di Satriano di Lucania, la maschera tipica è denominata Rumita (da "eremita"). Si tratta di un uomo completamente ricoperto di edera, tanto da essere irriconoscibile, che tiene tra le mani un fruscio, un arbusto di pungitopo che porta di casa in casa strusciandolo sulle porte. L'antico significato di questa maschera itinerante è il buon auspicio per la primavera che sta arrivando. Gli uomini in maschera, in cambio ricevono doni. Lanciando un messaggio ecologista e colorando di verde tutto il paese, la festa incomincia nel bosco dove si prepara la vestizione e adocchiano le 131 Rumite, simbólicamente una per ogni paese della Basilicata.

Alla sfilata si aggiungono nel paese altre maschere tipiche come l’Orso, la Quaresima e la messa in scena del "matrimonio" con lo scambio dei ruoli. In questa antica cerimonia locale i maschi fanno da femmine e viceversa. In questa festa del paese si posso assaggiare i cibi tradizionali, le chiacchiere e la pizza chjena, chiena, una sorta di torta di pane ripiena di formaggio e salame. L’interpretazione di questa figura ancestrale e protagonista del Carnevale satrianese, il rumita, sono cambiate. Simboleggiava il malinconico ritorno dell’emigrato lucano al paese natale ma, dal 2014, un gruppo di giovani satrianesi ha fatto diventare il Carnevale di Satriano una sorta di foresta che cammina, una festa della natura. La volontá di ristabilire un rapporto antico con la madre Terra é il nuovo messaggio che si vuole lanciare, un messaggio piú universale. L'invito a questa festa di Carnevale rigorosamente green ed a impatto zero sull’ambiente é fatto!

Mariacarmen Pascale