Un colpo grosso, anzi di più. E lo ha messo a segno una delle più grandi e rinomate industrie italiane. Stiamo parlando della Leonardo, l'erede della Finmeccanica, divenuta, in particolare con i suoi elicotteri, una delle grandi potenze mondiali. La conferma è arrivata in questi giorni con l'annuncio della aggiudicazione di una gara pubblica, prestigiosa e ricchissima. Il gruppo italiano infatti nello spazio di quattro anni, fino al 2024, si è impegnata a fornire alla U.S. Navy un lotto di 130 velivoli, per una somma di 650 milioni di dollari. I primi esemplari che arriveranno alla marina militare statunitense l'anno prossimo, in ottobre, prevista infatti la consegna di 32 mezzi (valore 177 milioni di dollari). Un altro grande successo del Made in Italy che spazia, è il caso dirlo, dalla tavola ai cieli. La commessa è stata aggiudicata alla divisione USA della Leonardo, la AgustaWestland Philadelphia Corporation. Quali velivoli italiani finiranno sotto i simboli della US Navy? Si tratta degli elicotteri TH73A che sono derivati dall'AW-119, un monomotore che si ispira a un bimotore con elevati standard per quello che concerne sicurezza e prestazioni. Ma non si tratta solamente di elicotteri, infatti nel 'pacchetto' ci sono le parti di ricambio, poi ancora supporto e addestramento tecnico per gli addetti alla manutenzione. Decolleranno da Philadelphia i nuovi elicotteri della marina militare a stelle e strisce, da uno stabilimento che ormai fa parte della tradizione USA. "Da quasi quarant'anni - ha spiegato l'amministratore delegato Alessandro Profumo - siamo presenti a Philadelphia e siamo orgogliosi di essere stati scelti dalla US Navy come partner in questo programma. Siamo fieri di poter dare un contributo importante alla difesa degli Stati Uniti". Infatti la produzione dei velivoli per la marina militare americana sarà focalizzata in particolare proprio nello stabilimento di Philadelphia che è stato realizzato nella prima metà degli anni '80 e che impiega circa 700 dipendenti. Ma il successo della Leonardo rappresenta qualcosa di più di una grande vittoria. Infatti si tratta della seconds fornitura alle forze armate degli Stati Uniti dopo l'aggiudicazione, soltanto poco più di un anno fa, nel settembre 2018, di elicotteri alla US Air Force. In questo primo caso il velivolo in questione era l'MH-139, un programma condotto da Boeing, ma che si rifacev all'AW139 del gruppo italiano. La doppietta messa a segno nel giro di appena 16 mesi rafforza in maniera assoluta il ruolo di Leonardo sul grande mercato statunitense, anche perchè le aziende rivali sconfitte nella gara di appalto, sono state la Bell, statunitense, produttrice degli elicotteri della US Navy che andranno in pensione per essere sostituiti dai velivoli italiani. E poi è stata messa ko anche Airbus, altra compagnia europea. Con questa ultima commessa, oltre a un rafforzamento dell'azienda e della immagine della stessa, si aprono nuove porte nel continente, in particolare per quello che riguarda il Canada, altro Paese che presto potrebbe mettersi a volare italiano. Si parla in questo caso dell'AW-119 che è stato venduto in oltre 40 nazioni a più di 130 clienti diversi. E le commesse che hanno visto protagonisti governi si possono ricordare, tra le altre, le forze di polizia in Brasile, Argentina e Corea del Sud, oltre a quelle di frontiera finlandesi e lettoni poi ancora l'aeronautica militare del Portogallo. Ma l'AW-119 è molto ben conosciuto anche negli Stati Uniti, infatti fa parte di diverse flotte aeree della polizia di diversi stati oltre a essere apprezzatissimo come operatore di soccorso. In seguito a questa fornitura la Leonardo dovrebbe anche realizzare in Florida un centro di supporto nelle vicinanze della base navale di Whiting Field. Se, come era stato annunciato qualche mese fa in previsione degli esiti del bando, si dovesse arrivare alla realizzazione del centro ci sarebbe anche la creazione di 40-50 nuovi posti di lavoro, un altro passo per consolidare la grande presenza della industria aeronautica in Florida. La nuova struttura dovrebbe avere una superficie di poco meno di 10.000 metri quadrati, situata accanto alla base dove si addestrano i piloti della US Navy. "Leonardo - aveva dichiarato William Hunt, che guida lo stabilimento di Philadelphia - promuove in maniera continua tutte quelle iniziative che si rivolgono alla propria clientela al fine di garantire una vicinanza sempre maggiore". Ma l'Airbus non ci sta e ha presentato una protesta ufficiale al Governement Accountability Office (GAO).

SANDRA ECHENIQUE