Un esempio di ciò sono gli Agrirobot attualmente in fase di progettazione e realizzazione dalla Small Robot Company, una società che opera presso un vecchio deposito di munizioni vicino a Salisbury, nel sud-ovest della Gran Bretagna. All’interno dell’azienda, sofisticate stampanti 3D producono componenti in plastica arancione brillante per gli Agribot. Il colore di queste componenti non è un particolare trascurabile, poiché facilita la ricerca di parti in caso di una loro caduta in un campo: un elemento chiave nella produzione nato grazie a un lavoro in team di agricoltori, robotici e scienziati. La Small Robot Company ha elaborato diversi modi per trattare le erbe infestanti: Dick, uno degli Agribot, le folgora. Le ruote del robot funzionano come un elettrodo che entrare in contatto con il terreno, mentre un altro elettrodo si sposta e tocca le erbacce. Questo crea un circuito di calore che intacca direttamente le cellule delle erbe infestanti, uccidendole istantaneamente dallo stelo alla radice. Il procedimento può richiedere diverse migliaia di volt, ma questo processo si adatta a seconda del tipo di erbacce che deve colpire. I resti della pianta poi si decompongono naturalmente nel terreno. Dick lavorerà con altri due Agribot, Tom e Harry, tutti alimentati elettricamente. Tom è stato ideato dai creatori della Small Robot Company per eseguire regolarmente una scansione dei campi attraverso fotocamere e sensori. La macchina, a quattro ruote motrici, può coprire circa 20 ettari al giorno, mappando la salute di ogni pianta, insieme alle condizioni del suolo. Quando compaiono le erbacce, Dick verrà spedito per zapparle, e Harry, il terzo Agribot, attualmente in fase di sviluppo, svolgerà attività come la semina e il microdosaggio della fertilizzazione per le piante ( si tratta dell’uso di livelli precisi di fertilizzanti in base alle condizioni delle singole piante). Tom verrà prodotto per la commercializzazione da agosto, ma una sua prima versione è già attualmente in uso in alcune aziende agricole in Inghilterra. Dick invece inizierà con la sua prova nell’ultima parte del 2020. Un aiuto al raccolto Esistono macchinari per la raccolta autonoma delle fragole, o apparecchi in grado di raccogliere mele mature dagli alberi. Queste macchine, al fine di identificare la posizione dei prodotti e raccogliere quelli giusti impiegano modelli di visione artificiale, AI e sensori di fusione. Accanto agli Agribot si stanno perfezionando anche i trattori intelligenti. Oggi, la maggior parte dei trattori e delle mietitrebbie può già orientarsi attraverso i campi utilizzando il posizionamento satellitare e altri sensori. Alcuni trattori impiegano mappe digitali delle colture ottenute da satelliti e droni per evidenziare i luoghi che richiedono fertilizzanti o pesticidi. In aggiunta a questo, i grandi produttori di trattori, come John Deere e CNH Industrial (che produce Case e New Holland) stanno sviluppando trattori completamente autonomi.