La notizia era stata accolta con grande entusiasmo all’interno della collettività italiana in Uruguay. Andando incontro a uno dei suoi principali obiettivi, nei mesi scorsi il Comites aveva lanciato un piano per la diffusione della lingua e della cultura italiana che prevedeva nel 2020 l’organizzazione di corsi in tutto il paese con la collaborazione del Casiu (Centro Assistenza Scolastica Italia Uruguay) attraverso i suoi docenti. Sotto la supervisione del dirigente scolastico dell’Ambasciata Antonella Agostinis, nel suo piano il Comites aveva coinvolto (come raramente accade) le associazioni in quanto principali destinatari di questi corsi. Peccato che dopo i primi due mesi del nuovo anno non esiste ancora nulla di concreto e i grandi progetti sulla promozione dell’italiano restano parole portate via dal vento. A lanciare l’allarme sono i consiglieri del Comites Josè Mendez e Domingo Cairello che hanno portato avanti questa iniziativa a partire dalla seconda metà del 2019 e che oggi appaiono rassegnati. "Purtroppo dobbiamo constatare che non c’è stata alcuna collaborazione da parte del Casiu. La situazione resta incerta. Noi abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di salvare questo organismo cercando di promuovere altre attività all’infuori dei corsi nelle scuole che da soli non bastano. Siamo sorpresi e delusi". Queste le parole di Josè Mendez durante l’ultima seduta del Comites. Lo segue il collega Domingo Cairello raccontando l’evoluzione delle ultime vicende: "Nei giorni scorsi il Casiu ci ha comunicato che l’importo economico che ci avevano passato e che avevamo diffuso è incorretto e che ci dovrebbe essere un aumento tra il 15 e il 20%. Ma quello che preoccupa di più è che molti professori non sono disposti a lavorare per la cifra stabilita. Oltre a ciò il Casiu ha manifestato preoccupazione perché dicono di assumersi tutto il rischio in caso di una denuncia dei lavoratori e non hanno abbastanza fondi". Cairello sostiene che inizialmente aveva suggerito il primo aprile come possibile data per l’inizio delle lezioni ma adesso, con questi nuovi problemi sorti, non c’è alcuna sicurezza. "Vista la situazione in cui ci troviamo si potrebbe provare con un piano pilota, un’esperienza di alcuni corsi della durata di 3 o 4 mesi e vedere come va". Commenti molto amari arrivano anche dagli altri consiglieri del Comites che in passato hanno criticato la gestione "poco trasparente" di questa associazione che gestisce fondi pubblici per organizzare i corsi nelle scuole elementari uruguaiane. "Oltre a questi continui cambiamenti" -afferma Filomena Narducci- "non si capisce perché adesso il Casiu è preoccupato da possibili denunce dei lavoratori. Nel piano iniziale che era stato stabilito di comune accordo si parlava di utilizzare i docenti che sono regolarmente assunti con i contribuiti previdenziali. E allora da cosa viene adesso questa preoccupazione?". Sulla vicenda interviene con un certo fastidio anche il presidente del Comites Alessandro Maggi: "Per ben due volte questo organismo ha votato un parere favorevole alla richiesta di finanziamenti pubblici da parte del Casiu senza ricevere le dovute informazioni come da noi richiesto. Abbiamo mandato diverse lettere e non hanno avuto neanche la delicatezza di rispondere. Adesso c’è in ballo un progetto molto importante e si comportano così, si fa fatica ad andare avanti, senza dimenticare che non hanno partecipato alla riunione di fine anno dove abbiamo presentato pubblicamente il piano. Personalmente, visto il precedente che abbiamo avuto con il fallimento della Dante Alighieri non so se la prossima volta voterò il parere". Nel mezzo di questo grande pasticcio, che rischia di trasformarsi in una figuraccia per tutti i soggetti coinvolti, resta l’attesa e l’incertezza che stanno vivendo le associazioni come testimonia Roma Musetti, segretaria del Comites oltre che membro dell’associazione Figli della Toscana: "Siamo alla fine di febbraio e ancora non si sa niente. I nostri soci chiedono informazioni, vogliono sapere, dato che avevamo già pubblicizzato l’iniziativa".

MATTEO FORCINITI