I saloni dell’Auto al tempo del coronavirus. Cancellato Ginevra, scatta il piano d’emergenza. Irrompe sulla scena il virtuale, le grandi anteprime dell’automobile tutte trasmesse in streaming. Oggi la prima diretta. Il salone di Ginevra sulla rete, le conferenze video e quant’altro in Internet. La presentazione d’emergenza e sostitutiva, causa virus, delle novità automobilistiche che dovevano essere sugli stand ginevrini. La paura del coronavirus le ha rispedite ai mittenti. Ora lo show va in rete. Ma non sarà mai la stessa cosa, con tutto il rispetto che bisogna attribuire e riconoscere al progresso informatico e tecnologico. Signori, a voi il piano B a mo’ di surrogato tutto da verificare.

La rinuncia a Ginevra sopravviene dopo la cancellazione di altri importanti appuntamenti. Il Mobile World Congress di Barcellona, il Salone di Pechino previsto ad aprile, e la Fiera dell’occhialeria Mido. Due tra i maggiori eventi espositivi praticamente in Italia, il nostro meraviglioso Paese chiuso per virus, blindato in quarantena. Alla canna del gas nel campo dell’economia, l’Italia, minacciata oltretutto da previsioni a medio termine allarmanti, letteralmente sconvolgenti. Ginevra ha combattuto con tutte le forze a disposizione, prima di arrendersi. Ha tentato con energia di opporsi al coronavirus. Si è piegata proprio nel momento in cui gli organizzatori avrebbero dovuto emettere un comunicato dal contenuto inequivocabile. "Il salone dell’auto va avanti".

La resa è arrivata nel giro di quarantott’ore. "Ci dispiace, ma la salute di tutti i partecipanti e degli espositori ha la massima priorità". Firmato Maurice Turrettini, presidente del Gims, il Geneva International Motor Show. Contraddizioni e retromarce a tre giorni dall’apertura hanno mandato gambe all’aria il Salone. Drastica decisione pare possa mettere addirittura in discussione il futuro di queste manifestazioni sempre più alle prese con la crisi incipiente. I budget sempre più disagiati e la partecipazione delle stesse case alle rassegne espositive. L’annullamento del Salone di Ginevra avrà un impatto finanziario di qualche milione. La stima è del numero uno della Psa, che invoca in questo momento rigore e disciplina nel rispettare le norme. "Fanno la differenza quando c’è l’emergenza".

Parole destinate a complicare le decisioni future del gruppo francese, alla vigilia della fusione con Fca. Le prenotazioni per l’anno successivo si aprivano, di norma, appena dopo la chiusura del Salone. Entro l’estate tutto era già stabilito. Adesso già si registrano disdette, l’annullamento delle prenotazioni è cominciato a gennaio. Normali che siano previsti problemi anche per altre esposizioni. In soldoni, quello dell’auto a Torino e della nautica a Genova. Il salone con la mascherina antivirus non lo vedremo. Manca intanto quello che è sempre stato l’argomento portante di tutte le esposizioni: lo sguardo al futuro dell’automobile.

Ginevra doveva essere la dimostrazione che "elettronico è bello" in tutte le novità esposte. Le hypercar esclusive, i modelli di grande diffusione fra cui un’icona come la Fiat 500. Ma anche la consacrazione delle auto ibride, nell’ottica di procedere alla riduzione delle emissioni di CO2, l’incubo del momento. Il salone mancato e quelli che mancheranno (augurio e speranza è che il numero sia ridotto, al netto della salvezza di quelli più significativi). Validi esperti, profondi conoscitori della materia, ritengono la cancellazione di Ginevra un’occasione persa. Anche le case italiane con i loro rappresentanti e dirigenti sono della stessa idea, preoccupate per gli sviluppi immediati in chiave eventualmente negativa. In questo momento viene infatti a mancare, per il pubblico, l’arte dello scrupolo ambientale. Come viene inteso nel mondo dell’industria dell’auto.

Da questo punto di vista i corridoi deserti fra gli stand, scrupolosamente e perfettamente allestiti, stimolano riflessioni interessanti e pungenti. Non ultima, quella della palese enorme fragilità di questi eventi globali. Tipo i saloni di Ginevra, Torino, Francoforte. Dove i costruttori arrivano da mezzo mondo, così come gli spettatori. L’automobile è una passione difficile da spegnere. Annullamento, cancellazione causa virus, al Salone di Ginevra non resta che la rappresentazione virtuale di se stesso. Un viaggio appunto virtuale alla scoperta dei modelli che avrebbero dovuto essere le star sugli stand. Dunque, largo al primo show 2.0 da vedere in diretta sul monitor di casa, con pieno rispetto di orario. Come doveva essere a Ginevra, al Salone. Se il virus non avesse allungato la sua azione infettiva su quasi tutto.

Franco Esposito