Tira dritto Matteo Renzi. E prova subito a spazzare il campo dagli equivoci rispedendo al mittente le insinuazione di quanti lo vorrebbero pronto a cavalcare l'ipotesi di un "governo di larghe intese", il classico "governissimo", magari con il contributo di Lega e Fratelli d'Italia (ma "non succederà mai. Se dovessi andare al governo con Renzi, mi tingo i capelli di viola come Satomi dei Bee Hive" ha ironizzato la leader di FdI Giorgia Meloni, citando un personaggio del cartone animato giapponese "Kiss me Licia", famoso per la sua folta chioma colorata), nel caso in cui l'attuale maggioranza giallorossa a guida Conte, dovesse andare in frantumi. "Non so cosa accadrà ma ora non mi interessa dico però: niente governissimo, niente caduta di questo governo. E niente cultura del sospetto. Se uno incontra un altro magari possiamo fare come i cinesi che si danno un colpo di piedi al posto della stretta di mano" ha ironizzato l'ex premier intervistato a "Circo Massimo", a proposito del delicato contesto politico, e in particolare dei sospetti dell'esistenza di un asse con Salvini. Il leader di Italia viva ha ricordato la polemica sollevata nei suoi confronti, nei giorni scorsi, "perché avevo mandato un messaggino a Fontana (governatore leghista della Regione Lombardia, ndr)...ma nessuno fa polemiche sul fatto che Franceschini ha visto Salvini. Secondo me ha fatto bene. Così come il premier ha fatto bene a vedere i capigruppo della Lega". "Conosco Fontana da vent'anni - ha poi aggiunto Renzi - lo vedo in tv discutere su Conte, allora chiamo Conte e gli dico che sono a disposizione e poi mando un sms ad Attilio. Questa è civiltà". "Di fronte alle difficoltà - ha quindi ammonito ancora l'ex segretario del Pd - un paese civile si comporta in maniera responsabile, smette di litigare". Però, ha poi sbottato "che mi facciano la morale quelli che ad agosto hanno cercato di fare l'accordo con Salvini per andare a votare non lo accetto, la respingo al mittente". Nel Renzi, ai microfoni di Radio Capital, ha trovato anche il tempo per parlare dell'emergenza Coronavirus. Un'emergenza che, secondo lui, sarebbe "legata al fatto che il virus è molto contagioso, non per la mortalità". "Io non sono il premier - ha rimarcato - ma ci deve essere una catena in cui tutti i giorni il messaggio deve essere chiaro. Su questa parte, alla fine dell'emergenza, dovremo ragionare". "Per esempio: ha senso continuare con questa autonomia delle Regioni? Secondo me, ci vuole uno che comandi" ha concluso il segretario di Iv.