E alla fine quello che tutti temevano si è puntualmente verificato: ultimo paese sudamericano ad annunciarlo, l’Uruguay si aggiunge al lungo elenco delle nazioni dove è presente il coronavirus, la pandemia globale che sta mettendo in quarantena l’Italia ma non solo. Dopo giorni di voci insistenti, la conferma è arrivata ieri pomeriggio dal ministero della Salute che con un tweet ha annunciato una notizia che era considerata come "inevitabile" da parte delle stesse autorità.

Sono stati riscontrati 4 casi nel paese, 2 a Montevideo e 2 a Salto: sono tutti provenienti dall’Italia, da Milano per la precisione, e arrivati in Uruguay tra il 3 e il 6 marzo. "Tutti i pazienti si trovano in condizioni stabili e in isolamento domiciliare" ha scritto il ministero che ha poi precisato che "si stanno facendo tutti i controlli necessari" per cercare anche di capire i movimenti che sono stati fatti da questi pazienti.

Seppur ampiamente prevedibile, si tratta di un colpo molto duro per il nuovo governo uruguaiano di Luis Lacalle Pou che a meno di due settimane dall’insediamento si trova già ad affrontare una serie di problematiche tra instabilità internazionale, svalutazione della moneta nei confronti del dollaro e l’emergenza per siccità dichiarata da alcuni dipartimenti.

L’annuncio del ministero sul coronavirus è arrivato nel corso di una giornata frenetica che ha visto, in mattinata, l’intervento del governo che ha impedito lo sbarco di una nave da crociera a Punta del Este con oltre 2mila passeggeri. Il giorno precedente erano invece state annunciate le prime misure di prevenzione con le porte chiuse per gli eventi sportivi e l’annullamento di Montevideo Rock, un festival organizzato dalla Intendencia capitolina.

Dopo la diffusione della notizia, in serata, si è poi tenuta una riunione del Sistema Nacional de Emergencias insieme ai 19 dipartimenti del paese e tutti i ministri. A breve si attendono nuove misure di prevenzione da parte dell’esecutivo.