Negli Stati Uniti il National School Lunch Program, attraverso le mense degli istituti scolastici, offre pasti gratuiti o a costo ridotto, a tutti gli studenti che provengono da famiglie con basso reddito. È stato introdotto nel 1946, porta il nome del suo fautore, Richard B. Russell, e la firma che lo rese effettivo fu quella del presidente Harry S. Truman. Oggi, 2020, accoglie circa 30 milioni di partecipanti. Ma c'è anche il Supplemental Nutrition Assistance Program, ancora a livello federale, che aiuta sempre le famiglia con un reddito basso e portare cibo sulle loro tavole. E uno studio relativamente recente, datato 2014, sulla fame negli Stati Uniti condotto da Feeding America, ha dimostrato che negli opulenti USA una persona su sette dipende dalla assistenza di una 'banca alimentare' per sfamarsi. Un dato allarmante, che oggi, alla luce delle chiusure delle scuole per il Coronavirus, dalla possibilità che milioni di persone possano perdere il loro lavoro, diventa ancora più attuale.

Scuole chiuse, per partire dal primo devastante effetto, vogliono dire anche bambini, bambine, ragazze e ragazzi, che non hanno più quella che, durante l'anno scolastico, rappresenta la loro fonte primaria di nutrizione. Appena il virus ha cominciato a propagarsi anche negli States, appena le scuole si sono chiuse per evitare ulteriori contagi, le autorità locali, statali e federali, si sono subito poste anche il problema di come poter continuare a dare da mangiare a chi ne ha bisogno. Diverse le iniziative, molte delle quali anche provenienti da singoli e associazioni benefiche e una in particolare da citare, non tanto perché il progetto è stato lanciato da una celebrity, la stella dei Golden State Stephen Curry, ma soprattutto per il numero di pasti che il campione di basket, assieme alla moglie, e sotto il nome della sua fondazione 'Eat.Learn.Play.' (mangia.impara.gioca) si è impegnato a offrire a chi ne ha necessità: un milione di pasti destinati alla popolazione studentesca di Oakland, Bay Area, e si parla di circa 18.000 studenti.

Steph Curry e la moglie Ayesha, hanno fatto l'annuncio attraverso Twitter, con un video dedicato ai più piccoli, spiegando il loro piano che si tramuterà in realtà con la donazione che verrà effettuata alla Alameda County Community Food Bank (ACCFB). Si tratta di una banca del cibo, che opera da trent'anni distribuendo alimenti agli americani che ne hanno bisogno. Ogni anno milioni di pasti, un impegno costante per far diminuire la fame e la povertà. Perché anche in California si soffre la fame, soprattutto per un fattore molto semplice: lì la vita è molto costosa, anche per i bisogni primari. Così diventa davvero difficile, a volte, per le famiglie sfamare i propri figli. Studi recenti hanno dimostrato che un gruppo familiare composto da quattro persone, per poter soddisfare le proprie necessità di base, hanno bisogno di un reddito annuo di 92.267 dollari. Ma il 65% di chi riceve cibo e aiuto da ACCFB ha ingressi annuali che non superano i 28.290 dollari. E la fame, la cattiva nutrizione ha un effetto immediato anche sulla salute: il 20% delle famiglie che ricevono aiuto, hanno un membro che soffre di diabete, mentre nel 39% delle famiglie c'è almeno una persona con ipertensione.

Statistiche terribili, che gli effetti diretti e indiretti del Coronavirus, potrebbero contribuire a rendere ancora più allarmanti. Ecco allora che l'iniziativa portata avanti da Stephen e Ayesha Curry con 'Eat.Learn.Play' diventa fondamentale in questa crisi che ogni giorno che passa aumenta i propri effetti disastrosi. "Abbiamo appena visto che l'Oakland Unified School District sta chiudendo le proprie scuole - le parole di Mrs. e Mr. Curry nel video postato su Twitter - per questo motivo vogliamo intercedere per conto di quei bambini che fanno affidamento sui servizi scolastici quotidiani e cercare di offrire un aiuto in qualsiasi modo possiamo farlo". Un intervento tempestivo che sarà di fondamentale per i giovani che hanno meno possibilità economiche. "Le statistiche sono raggelanti - ha concluso Ayesha Curry parlando di Bay Area - diciottomila studenti fanno affidamento su almeno due pasti al giorno offerti dal sistema scolastico. Ecco perché vogliamo essere sicuri di radunarci con questi ragazzi ed avere la certezza che nei giorni che verranno non si dovranno chiedere quale sarà la provenienza dei loro prossimi pasti". E per raggiungere, ma anche superare, l'obiettivo del milione di pasti si possono aiutare i coniugi Curry con una donazione, da 50 dollari in avanti, che finirà nella borsa della spesa dei ragazzi più svantaggiati.

Sandra Echenique