La fame di Napoli. In numeri si è esplicitata in maniera massiccia nel primo giorno disponibile per la richiesta di accesso ai buoni pasto per gli aventi diritto. I ticket per la spesa a beneficio di famiglie indigenti o di persone bisognose nell’ambito dell’iniziativa del Governo in tempo di Coronavirus. Palazzo San Giacomo, la sede del Comune di Napoli, letteralmente sottoposta ad un autentico bombardamento. Nove richieste al minuto, 1.070 in due ore. Il server, per fortuna, ha tenuto. Non si è verificato alcun intoppo, nessun momento di oscuramento al contrario di quanto accaduto nel caso dell’Inps. Alla prima chiusura, alle 20, il numero di richieste accertate, registrate e catalogate è stata di 3.455 domande. Presenti tutti i quartieri della città, la fame di Napoli si è manifestata con chiarezza, accompagnata in generale da una evidente forma di civiltà. Qualche intoppo lo hanno creato i codici fiscali, in alcuni momenti trasmessi in modo non corretto da cittadini evidentemente mossi dalla fretta o dalla mancanza di dimestichezza con il mezzo richiesto e consigliato. Il computer o lo smartphone. Ma si è trattato comunque di semplici errori di trascrizione, facilmente riparabili. Anche il personale preposto si è confermato all’altezza delle aspettative. Il quartiere Pianura si è segnalato come il più presente nella classifica cittadina dei richiedenti: 268 domande. A seguire, il quartiere San Carlo all’Arena, 265 richieste. Il modello scelto dall’amministrazione comunale è di facile compilazione. Va inviato all’indirizzo www.comune.napoli.it/sostegno-alla-spesa. L’iniziativa da 7,5 milioni finanziata dal Governo, più 1 milione di euro dal Comune di Napoli e da donazioni di privati. Padre, madre e otto figli, di Barra, quartiere alla periferia della città, la prima famiglia ad usufruire del buono pasto. Il 10 aprile è il termine ultimo per la presentazione delle richieste. Non esiste un criterio cronologico nell’attribuzione. Il buono è utilizzabile per l’acquisto di prodotti alimentari di base per la salute e la cura della persona. Esclusi i prodotti di bellezza personale. I titoli non sono spendibili per alcolici, arredi e corredi per la casa. Ogni buono ha una base del valore di 300 euro e può essere incrementato con 20 euro per ogni minore di età inferiore ai dodici mesi. La spesa settimanale massima consentita è 100 euro, da spendere in un’unica volta. Il motivo è chiaro: evitare le visite ripetute al supermercato. Il contributo non è trasferibile, né convertibile in denaro. Tempo limite di utilizzo, il 15 maggio. L’attribuzione viene effettuata dopo il confronto con i dati in possesso dall’anagrafe. Il richiedente è tenuto a dichiarare che il suo reddito è zero o che l’ha perso in seguito al Covid-19. Nella risposta, se positiva, viene indicato l’utilizzo presso il supermercato più vicino a cui rivolgersi, il giorno e l’orario. Fissati principi e regole, d’intesa con il vice sindaco Panini e gli assessori competenti, il sindaco di Napoli ha approntato intanto la delibera "Napoli Riparte". Che prevede l’estensione per il 2020 del pagamento dei tributi locali delle attività commerciali, artigianali, culturali e turistiche, che si impegnano a mantenere o ad integrare la forza lavoro. Smentita l’accusa-denuncia che i napoletani siano usi riversarsi in strada in alcune zone popolari, Pignasecca, Spaccanapoli e Quartieri Spagnoli, in questi giorni di drastici divieti ("I nostri concittadini si stanno comportando benissimo, rispettosi delle disposizioni"), Luigi De Magistris chiede al Governo di "riconoscere poteri speciali per i sindaci" in ordine alle agevolazioni dei crediti e all’esigenza di ridiscutere i mutui. Mentre a Napoli, città dell’eterna emergenza regina nell’arte di arrangiarsi, il posto che non conosce cos’è il limite, va in scena lo "scandalo dei tamponi". Indetta una gara sprint, appena ventidue ore a disposizione di eventuali concorrenti per parteciparvi. L’Istituto Profilattico di Portici si è rivolto la centro Ames di Casalnuovo decuplicando i test da 50 a 700 tamponi al giorno. Come se sentisse di aver già vinto la gara. Sospetti tempi e dinamica hanno agitato la vibrata protesta di Federlab Italia.

FRANCO ESPOSITO