Un test semplice, un banale prelievo di sangue. Dopo solo un’ora il responso, saranno i tuoi anticorpi a rivelare se hai mai contratto il coronavirus. Anche se non ti hanno mai fatto il tampone, in ospedale o in laboratorio di analisi. Il dispositivo di diagnostica immediata messo a punto dalla società DiaSorin e testato al Policlinico San Matteo di Pavia è una sorta di patente di immunità. Utile individualmente (per poter lavorare o solo uscire di casa), decisivo per la collettività per misurare la penetrazione del contagio. Saranno possibili fino a 500mila campioni al giorno.

DiaSorin ha completato presso il Policlinico gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico ad alto volume di processamento per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal SARSCoV-2. La Società, si legge in una nota, sta lavorando per ottenere il marchio CE e l’autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) della Food and Drug Administration (Fda) entro la fine di di aprile. Il prodotto è stato studiato per rispondere all’esigenza di individuare nella popolazione i soggetti che sono già stati infettati dal virus, la cui diagnosi non sia stata effettuata attraverso l’esecuzione di un tampone e di un test di diagnostica molecolare.

"L’allarme generato dalla pandemia del Coronavirus ci ha spinti inizialmente a lavorare ad una soluzione di diagnostica molecolare che siamo riusciti ad offrire in tempi rapidissimi ai laboratori ospedalieri", ricorda Fabrizio Bonelli, Chief Scientific Officer di DiaSorin. "Ci siamo, inoltre, posti il problema – spiega Bonelli – di fornire anche un test immunodiagnostico che desse risposta alla necessità di condurre indagini epidemiologiche per stabilire la percentuale della popolazione esposta al virus in assenza di una diagnosi eseguita con i test molecolari su tampone".

"La pandemia generata dalla diffusione del coronavirus ci sta spronando a dare risposte rapide ed efficaci alle diverse necessità dei laboratori e degli ospedali", aggiunge Carlo Rosa, Ceo del Gruppo.