"Chi può metta, chi non può prenda". Non tutti sanno che a coniare questo celebre motto, all'inizio del Novecento, fu Giuseppe Moscati, noto medico napoletano poi elevato agli onori degli altari, che usava riscuotere così il "compenso" per le visite che effettuava a casa, solo da chi poteva permettersi di pagare l'onorario. Ebbene, mai motto fu più azzeccato di quello se pensiamo a quanto sta accadendo oggi in Italia e nel resto del mondo. Il riferimento, manco a dirlo, è alla pandemia scatenata dal Covid-19. Una situazione di emergenza totale che ricorda i tempi bui delle pestilenze medievali, con migliaia di gente che perde la vita, ospedali affollati e gente costretta a rinchiudersi in casa per paura del contagio.

C'è però un aspetto legato alla diffusione del morbo, che merita di essere analizzato a fondo: quello dei "nuovi poveri". Le misure di isolamento stabilite dal governo per provare a fronteggiare la malattia, infatti, hanno portato alla serrata della maggior parte delle attività commerciali del Belpaese ritenute "non essenziali", con la conseguente impossibilità, da parte di numerosi artigiani e piccoli imprenditori, di poter sbarcare il lunario. Risultato: in tanti, nel giro di pochi giorni, si sono ritrovati senza più il becco di un quattrino. Letteralmente, è proprio il caso di dirlo, ridotti sul lastrico.

Ed è da qui, da questo stato di cose, che, poco prima di Pasqua, è nata l'idea sponsorizzata dal gruppo Pd della Camera dei Deputati, e poi annunciata dai parlamentari dem Graziano Delrio e Fabio Melilli, di istituire una speciale tassa, ribattezzata "covid-tax", i cui proventi avrebbero dovuto essere destinati proprio a chi più soffre per i morsi del coronavirus. La proposta dem consisteva in una sorta di contributo di solidarietà per il 2020 e 2021, che avrebbero dovuto versare solo i cittadini con redditi superiori a 80mila euro, in poche parole, "chi più ha", volendo parafrasare Moscati.

Da questa nuova imposta i promotori si aspettavano un gettito di 1,3 miliardi di euro all'anno. Peccato che a fronte di così rosee prospettive, non se ne sia fatto più niente. Sì, perché la covid-tax è finita in soffitta. Osteggiata dall'opposizione (e questo ci può anche stare) ma poi, udite udite, anche dal M5S (quelli del reddito di cittadinanza!), dai renziani di Iv e infine, paradosso dei paradossi, dai vertici del Nazareno! Insomma: l'ennesima occasione mancata per aiutare chi soffre...