Coronavirus non ci ha cambiati, proprio no. Per dirla con le parole, e soprattutto il significato dell’espressione che fu di Matteo Renzi, state, stiamo sereni: siam sempre gli stessi. E si vede, eccome se si vede. Coronavirus non ci ha cambiati: i soldi in prestito con garanzia dello Stato arriveranno a imprese e aziende, questione di pochi mesi. Altrove è questione di pochi giorni o poche settimane. Ma noi siamo gli stessi di prima, nei Ministeri, nella Pubblica Amministrazione, nelle banche, all’Inps… Sereni, siam sempre gli stessi. Coronavirus non ci ha cambiati: Decreto che si rispetti vuole tante pagine e Decreto che si rispetti vuole interpreti e interpretazioni, altrimenti, fosse chiaro e corto, che Decreto sarebbe? Lo prenderemmo per un volantino. Lo Stato, l’Autorità da noi deve essere gonfia e tronfia. Altrimenti che autorità è?

Coronavirus non ci ha cambiati: eroe e angelo il medico che ci guarisce, maledetto da portare in Tribunale il medico che non ci guarisce. Vedrete, potessimo faremmo un maxi processo Coronavirus e ai suoi complici, fiancheggiatori esterni e non è detto a ben guardare che coronavirus non abbia trattato con Lo Stato. Tutti quei ritardi, quelle impreparazioni sono sospette. Procure già aprono indagini (bravissime ad aprirle, molto meno a chiuderle). Stampa di inchiesta già scopre che coronavirus uccide. Sereni, siam sempre gli stessi: quelli che se non ci guarisce è mala sanità. Quelli del di chi è la colpa dell’assenza di immortalità da terremoti? Coronavirus, con chi hai tramato? Coronavirus non ci ha cambiati: le mascherine tarocche o finte o addirittura inesistenti hanno animato un bel ramo d’impresa. Nell’impresa imprenditori che provavano a vendere allo Stato mascherine che non avevano, prima si incassa e poi…

Nell’impresa fornitori del peggio e anche di nulla via web. Nell’impresa farmacisti (non tutti ma non pochi) osservanti del libero mercato che ti vendono la mascherina ad un decuplo del suo prezzo onestamente remunerativo di vendita. Sereni, siam sempre gli stessi: quelli che ridevano e si fregavano le mani quando fu terremoto ci sono ancora, non si sono estinti, sono qui, vivi e lottano insieme a noi. Coronavirus non ci ha cambiati: i sindacati che una azienda che faccia prodotti e profitto gli fa sempre un po’ sospetto sono ancora qui. Vigili guardiani che nulla riapra. Perché produrre è sospetto in sé nella loro testa. Infatti l’unica produzione e lavoro possibili sono secondo i sindacati quelli preceduti e controllati da un "tavolo". Al "tavolo" posto per i sindacati. I posti di lavoro, il lavoro che se ne va se non c’è produzione? Al diavolo: Cassa Integrazione, Integrazione al Reddito e Pensione per tutti. I sindacati intravedono tracce nella realtà del mondo che osano solo sognare.

Sereni, state sereni, siam sempre gli stessi. Coronavirus non ci ha cambiati: il popolo dell’attimino è sempre lì. Viva e sia la quarantena. Però io dovrei, un attimo uscire, accompagnare, respirare, portare, andare…Un attimino e che sarà mai? Sereni, stiamo sereni: siamo sempre quelli che c’è la regola ma l’eccezione è di diritto e Stato non alitarmi addosso (di questi tempi poi…) ma se mi capita qualcosa allora, Stato, devi correre. Il patto sociale fondante è sempre lo stesso: io mi faccio i fatti miei e quando vanno bene nessuno ci metta becco (o regola). Dovessero andar male, i fatti miei diventano fatti da risolvere, curare e pagare con mano e soldi pubblici. Sereni, nulla è cambiato. Coronavirus non ci ha cambiati: siamo stati tutti lasciati soli. Non c’è uno che non ripeta e riproponga il mantra già prima abituale: siamo stati lasciati soli. Tutti. Tutti lasciati soli. Il che è impossibile, non fosse altro che per legge della fisica. Tranne alcuni drammatici casi, il siamo stati lasciati soli era prima ed è adesso un modo per richiedere una quota parte crescente di quel che spetta e ci si attende e un mettere le mani avanti nel timore che altri abbiano parte più grande. Così era prima, così è ora.

Sereni, siamo sempre gli stessi. Coronavirus non ci ha cambiati: Giorgia Meloni come prima esige che il Presidente della Repubblica ponga fine alla dittatura che c’è in Italia, quella di Conte, dittatura che Meloni bolla come inefficiente e incapace. La sua di dittatura sì che sarebbe tosta e forte contro Europa, migranti, islamici, tasse, tasse islamiche, coronavirus, euro, coronavirus europeo… Salvini come prima stampa moneta e stampa moneta e spende centinaia di miliardi, anzi li mette a disposizione degli italiani. Moneta e miliardi neanche immaginari, proprio inesistenti. Come inesistenti erano prima. E come prima molta gente ci crede e si sente defraudata dal non averli in tasca i miliardi Salvini. Salvini come prima invoca l’aiuto e la benedizione della Madonna, ieri per vincere le elezioni, oggi per vincere l’epidemia. Coronavirus non ci ha cambiati: il Pd, nel Pd si individua e si fissa a 3.500 euro netti al mese la soglia della ricchezza debordante, super agiatezza da limare con una tassa.

Ricco da tagliare un reddito da 3.500 euro netti al mese. Una famiglia ci vive bene, niente di più con 3.500 netti. Ma pare che nel Pd il viverci bene sia una colpa, una macchia. E così magari una tassa chiamata solidarietà… Su quelli che le tasse le pagano perché, come si dice, ritenuti alla fonte. Una tassuccia per sentirsi davvero vicini ai poveri. E quella fastidiosa cosuccia per cui l’economia, la sopravvivenza del sistema economico sociale italiano avranno bisogno di consumi, spesa e domanda privata oltre che pubblica? Dice niente al Pd la formula misure pro cicliche o anti cicliche? Pro che? Tassa e spendi è stato a lungo ed è il Pd, ora che spendere è sopravvivenza, Pd non ce la fa a non aggiungere: tassa! Sereni, siam sempre gli stessi. Coronavirus, ne usciremo uguali.

LUCIO FERO