Inutile girarci intorno: molto probabilmente il Coronavirus si riuscirà a battere definitivamente quando sarà trovato il vaccino adatto. E ieri il ministro della Salute Roberto Speranza, nell’ambito della riunione dei ministri del G7 lo ha precisato senza mezzi termini: "E' importante che i nostri Paesi lavorino insieme alla ricerca del vaccino per superare al più presto l'emergenza Covid-19". Ma non finisce qui, visto che per Speranza "una volta trovato il vaccino sarà fondamentale farsi carico di distribuirlo a tutti. Anche a quei Paesi che non hanno la possibilità di garantirlo ai loro cittadini". Per il il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri "è chiaro che il virus non lo vinceremo finché non avremo un vaccino". Per l’esponente pentastellato "visti i danni che ha creato il virus, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio". Sileri, si è poi ha detto ottimista sulla riapertura del 4 maggio: "I miglioramenti si vedono, anche se inizio a vedere nella lettura dei numeri un modo un po' persecutorio perchè i numeri vanno anche spiegati. Bisogna guardare il numero dei tamponi, guardare anche il positivo di oggi quando ha fatto il tampone. Secondo me stiamo andando nella direzione giusta in Lombardia, ma anche nel resto d'Italia dove l'epidemia non si è diffusa in maniera così massiccia e le misure adottate hanno dato i loro risultati". Quello del vaccino è un tema molto trattato e ieri ne ha parlato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha parlato di fronte alle commessioni Esteri di Camera e Senato: "La collaborazione internazionale è fondamentale – ha detto l’ex numero uno grillino -. Lo è per fermare la diffusione del virus. Mercoledì ho proposto al segretario generale dell’Onu di creare una grande alleanza internazionale per il vaccino contro il Coronavirus. Quando il vaccino arriverà dovrà essere di tutti e non di pochi. Guterres ha accolto con molto interesse la proposta". Di Maio ha poi proseguito il suo intervento spiegando che la collaborazione internazionale "è cruciale anche per fronteggiare le conseguenze socio-economiche della pandemia". Per l’ex vice-premier, comunque, l’Italia non è stata lasciata sola in questa lotta contro il virus: "Non siamo soli in questa emergenza. Siamo pronti a dare il nostro contributo e, in molti settori, stiamo fornendo un modello da seguire. Continueremo a collaborare con i nostri partner con trasparenza, impegno e coerenza".

STEFANO GHIONNI