Il calcio italiano ripartirà nella "fase due", quella di convivenza con il coronavirus. Probabilmente sarebbe stato meglio ripartire da settembre ma ci sono troppi interessi economici in ballo e alla fine la salute è finita in secondo piano… Sky e Dazn, che detengono i diritti per trasmettere le partite, stavano perdendo di interesse visto che offrivano un palinsesto sportivo monco senza eventi in diretta. Di conseguenza non erano disposte a pagare le ultime rate dei diritti tv alle società di calcio. Per questo i club italiani avevano iniziato a battersi per non pagare più gli stipendi dei calciatori. Si era scatenato questo meccanismo a catena dove ci stavano perdendo tutti. Tornando in campo, nonostante non ci siano ancora le condizioni di salute necessarie, tutti risolverebbero i loro problemi ed il sistema calcio tornerebbe in vita. "Panem et circenses", così gli italiani avrebbero nuovamente un modo per distrarsi e per non pensare alla realtà che resta critica. Tattica utilizzata dagli antichi romani, con i giochi dell’epoca, che potrebbe tornare decisamente utile anche a Trump negli Stati uniti, dove la situazione è tragica… Tornando al nostro calcio, si dovrebbe ripartire con la Coppa Italia il 27 e il 28 maggio. Queste due partite saranno un primo test per il campionato che dovrebbe riprendere dal 31 maggio. Come spiegato da Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo Oms, consigliere del ministro Roberto Speranza per il Coronavirus e consulente Coni, intervenuto a Radio Punto Nuovo, le gare dovrebbero disputarsi solamente al centro sud (ovviamente a porte chiuse). Non avrebbe senso far giocare le partite al nord, nelle zone maggiormente colpite dal coronavirus, visto che il fattore campo non esisterà più dato che tutte le gare verranno giocate senza pubblico. L’unica cosa che conterà sarà lo stato degli spogliatoi e del manto erboso. Verrà trovata, di volta in volta, la sede del centro sud più vicina alle due squadre dell’incontro. Le partite, come avveniva già prima, verranno distribuite in più fasce orarie per valorizzarne la loro trasmissione in tv. Visto che si va verso il caldo, le gare dovrebbero essere distribuite su tre fasce orarie (15, 18 e 20.45). Dal 24 giugno al 12 luglio, periodo più caldo dell’anno, le gare verranno disputate solamente in due fasce orarie (18 e 20.45). Dal 12 luglio in poi, sarà la volta della coppe europee. Il progetto della Uefa è quello di far terminare entrambe le competizioni, Champions e Europa League, entro l’ultima settimana di agosto. Anche in questo caso, gli interessi economici in ballo sono enormi. Tra diritti tv e passaggi del turno, i club incassano una pioggia di milioni di euro.

di ANDREA PELAGATTI