La ricetta del limoncello è motivo di contesa tra gli abitanti di Capri, Amalfi e Sorrento. Di certo, infatti, la paternità di questo liquore dalle proprietà digestive – con una gradazione alcolica finale compresa tra i 30 e i 50 gradi – è da attribuire alla Campania, ma sull’origine esatta esistono diverse versioni. La più accreditata risale agli inizi del Novecento in una piccola pensione di Capri, dove la signora Maria Antonia Farace possedeva una ricca limonaia e un aranceto. La ricetta del suo straordinario limoncello sarebbe stata ripresa dal nipote nel dopoguerra, che diventò il richiamo principale del bar da lui avviato in zona, finché nel 1988 il figlio Massimo Canale iniziò addirittura una piccola produzione artigianale registrandone il marchio.

Ma a Sorrento e ad Amalfi c’è anche chi racconta storie diverse: si narra infatti che le più importanti famiglie sorrentine, sempre agli inizi del secolo scorso, avessero l’abitudine di deliziare i propri ospiti con il limoncello a fine pasto. O che il liquore servisse ai pescatori e ai contadini per combattere il freddo pungente del mattino già ai tempi dell’invasione dei saraceni. E, ancora, c’è chi sostiene che la ricetta sia nata in un convento, per avvicinare ulteriormente i frati al paradiso. Comunque sia: oggi il vero limoncello dev’essere prodotto in uno dei comuni del territorio che va da Vico Equense a Massa Lubrense e nell’isola di Capri, o in ogni caso realizzato con veri limoni di Sorrento. Cioè i migliori del mondo, come sostiene anche l’attore americano Danny De Vito, grandissimo fan di questo liquore italiano.

Nel 2006, completamente ubriaco durante un’intervista televisiva di Barbara Walters, aveva raccontato di essere reduce da una serata con l’amico George Clooney a bere limoncello (addirittura sette bicchieri. Perché, come ha sostenuto in seguito sul proprio sito, «È come versarsi un bicchiere di sole liquido direttamente dalla Penisola Sorrentina») facendo così impennare le vendite negli Stati Uniti (ora il boom è nel mercato asiatico). Addirittura, all’epoca l’attore entusiasta ha deciso di realizzare il Danny Devito’s Premium Original Limoncello Liqueur, rigorosamente in Campania (23 euro a bottiglia). Ma con gli ingredienti giusti e la ricetta originale, chiunque può creare la sua produzione personale di puro sole liquido sorrentino.

La ricetta del limoncello fatto in casa, Ingredienti: 8 limoni IGP di Sorrento a buccia spessa, 1 l di alcool a 95° di buona qualità, 1 litro di acqua, 700 g di zucchero. Procedimento: lavate i limoni con acqua calda e spazzolateli accuratamente, quindi asciugateli e sbucciateli con un pelapatate, facendo attenzione a evitare la parte bianca (amara). Versate in una brocca 700 cl di alcool, aggiungete le bucce di limone, coprite con un panno e lasciate riposare per un mese in un luogo buio e asciutto. Dopo 30 giorni l’alcool avrà assunto una colorazione giallo paglierino.

Mettete in un pentolino l’acqua e lo zucchero e scaldate a fiamma bassa finché si scioglie lo zucchero, ottenendo così uno sciroppo, facendo attenzione a non raggiungere mai il punto di ebollizione. Lasciatelo raffreddare, versatelo nella brocca con le bucce dei limoni, aggiungete l’alcool rimanente (300 cl) e conservate in luogo buio e asciutto per altri 40 giorni. Infine: filtrate, imbottigliate, conservate in freezer e servite dopo il caffè. Oppure proponetelo a temperatura ambiente unito ad acqua tonica o champagne.

Olga Winderling