Sono giorni di grande paura quelli che si stanno vivendo alla Casa di Riposo Italiana di Montevideo, la struttura che accoglie anziani sulla avenida 8 de Octubre a pochi passi dalla Casa degli Italiani. "Siamo coscienti che se il virus arriverà qui succederà una strage" ammette a Gente d’Italia il responsabile Claudio Rasner che però è fiducioso per il protocollo di sicurezza che è stato subito messo in atto.

"Già prima delle raccomandazioni del Ministero della Salute abbiamo messo in pratica un protocollo di sicurezza molto stretto: sono vietate le visite dei familiari e possono entrare solo i funzionari. Tra questi per precauzione abbiamo messo una persona in quarantena poiché aveva un normale raffreddore, ha fatto anche il test ma fortunatamente è risultato negativo".

Tra cittadini italiani e discendenti, l’età media alla Casa di Riposo è tra gli 80 e gli 89 anni e tutti soffrono di diverse patologie in quella che è la fascia di popolazione con il più alto rischio di morire per il coronavirus in base alle statistiche. Non solo, quasi la metà delle persone morte in Europa era residente di case di cura ha denunciato ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità parlando apertamente di una "tragedia inimmaginabile" Con l’emergenza sanitaria il sistema delle visite è stato completamente modificato e oggi è possibile vedere i propri familiari a distanza dalla strada oppure attraverso le videochiamate.

"Ci siamo subito adattati e ognuno di noi ha messo a disposizione i propri cellulari per consentire di garantire comunque le visite in modo virtuale con le videochiamate che hanno avuto un buon apprezzamento. Fino ad ora ci ha aiutato il buon tempo anche per quanto riguarda le visite a distanza ma tra poco arriverà il freddo e non sappiamo come si evolverà la situazione. Gli anziani che sono coscienti soffrono molto per queste restrizioni ma capiscono che sono state prese per la loro salute e dunque lo accettano. Loro sanno di essere i più a rischio e sono molto preoccupati. Seguono, tra l’altro, le notizie che arrivano dagli altri paesi e in particolare dall’Italia che hanno criticato per la lentezza con cui sono state prese le misure drastiche di quarantena che invocavano invece già all’inizio. Proprio pochi giorni fa è uscito un dato allarmante in Francia dove nelle case di riposo ci sono state già 6mila vittime a causa del Covid-19".

Pur cosciente della gravità del pericolo, Claudio Rasner appare sereno supportando l’operato delle autorità uruguaiane. "Bisogna fare una premessa, ci troviamo di fronte a una situazione inedita che non sappiamo come si evolverà. Credo che in Uruguay fino ad ora si è agito correttamente perché ormai il virus sta circolando ed è impossibile fermarlo. L’unica cosa che si può fare è cercare di farlo circolare il più lentamente possibile oltre a proteggere, chiaramente, le persone più a rischio".

"Sappiamo che questa situazione non durerà due o tre mesi ma andrà per le lunghe" conclude Rasner nel suo ragionamento. "Come ripeto a tutti io non sono in grado di fare previsioni dato che ancora nessuno può sapere con certezza quando finirà. Noi resteremo in massima allerta mantenendo le misure di precauzione e seguendo le raccomandazioni del Ministero per cercare di proteggere le persone più a rischio".

Matteo Forciniti