Anche nel corso della messa di ieri Papa Francesco è tornato sul tema del Coronavirus, chiedendo di stare vicino soprattutto alle persone che rischiano di più di tutti di restare emarginati per la pandemia: "Preghiamo – le sue parole – in occasione di questa Messa per tutte le persone che soffrono la tristezza perché sono soli o non sanno quale futuro li aspetta: perché non possono portare avanti la famiglia o non hanno i soldi o non hanno il lavoro. C’è tanta gente in questa condizione". Nel corso dell’omelia, il Santo Padre si è poi soffermato sull’importanza della parola incontro: "Tante volte abbiamo sentito che il cristianesimo non è solo una dottrina, non è un modo di comportarsi, non è una cultura. Sì, è tutto questo, ma più importante e per primo, è un incontro. Una persona è cristiana perché ha incontrato Gesù Cristo, si è lasciata incontrare da Lui". Ha poi commentato l’incontro evangelico di Emmaus: "Questo passo del Vangelo di Luca, ci racconta un incontro, in modo da far capire bene come agisce il Signore e come è il modo nostro di agire. Noi siamo nati con un seme di inquietudine. Dio ha voluto così: inquietudine di trovare pienezza, inquietudine di trovare Dio, tante volte anche senza sapere che noi abbiamo questa inquietudine. Il nostro cuore è inquieto, il nostro cuore ha sete: Papa Francesco sete dell’incontro con Dio. Lo cerca, tante volte per strade sbagliate: si perde, poi torna, lo cerca… Dall’altra parte, Dio ha sete dell’incontro, a tal punto che ha inviato Gesù per incontrarci, per venire incontro a questa inquietudine". Come agisce Gesù? Ecco la spiegazione di Francesco: In questo passo del vediamo bene che Lui rispetta la nostra propria situazione, non va avanti. Soltanto, qualche volta, con i testardi, pensiamo a Paolo, quando lo butta giù dal cavallo. Ma di solito va lentamente, rispettoso dei nostri tempi. È il Signore della pazienza. Quanta pazienza ha il Signore con noi, con ognuno di noi".