Un Regina Coeli, quello di ieri, dedicato nuovamente (e giustamente) al tema del Coronavirus. Lo si può definire come un accorato appello quello che papa Francesco ha lanciato alle comunità internazionali, affinché tutte collaborino insieme per trovare il vaccino che possa porre fino all’incubo del Covid-19. Un vaccino che però dovrà essere accessibile a tutti e in tutto il mondo, senza distinzione. "Desidero – le parole del Santo Padre - appoggiare e incoraggiare la collaborazione internazionale che si sta attivando con varie iniziative, per rispondere in modo adeguato ed efficace alla grave crisi che stiamo vivendo. È importante, infatti, mettere insieme le capacità scientifiche, in modo trasparente e disinteressato, per trovare vaccini e trattamenti e garantire l’accesso universale alle tecnologie essenziali che permettano a ogni persona contagiata, in ogni parte del mondo, di ricevere le necessarie cure sanitarie". In modo "trasparente e disinteressato" ha dunque detto Francesco, facendo evidentemente riferimento a quelle speculazioni che potrebbero di certo nascere una volta trovato il vaccino giusto. Un Regina Coeli, quello del Pontefice, contro il mondo dell’egoismo: "La voce cattiva - ha spiegato il Pontefice - ruota sempre attorno all'io, alle sue pulsioni, ai suoi bisogni, al tutto e subito. È come i capricci dei bambini: tutto e adesso. La voce di Dio, invece, non promette mai la gioia a basso prezzo: ci invita ad andare oltre il nostro io per trovare il vero bene, la pace. Ricordiamoci: il male non dona mai pace, mette frenesia prima e lascia amarezza dopo". Un messaggio il Papa lo ha dedicato a chi sta patendo questa malattia e a chi si prende cura di loro: "Ancora una volta vorrei esprimere la mia vicinanza agli ammalati di Covid-19, a quanti si dedicano alla loro cura a tutti coloro che, in qualsiasi modo, stanno soffrendo per la pandemia". Infine, l’annuncio: "Poiché la preghiera è un valore universale, ho accolto la proposta dell’Alto comitato per la fratellanza umana affinché il prossimo 14 maggio i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di Coronavirus. Ricordatevi: il 14 maggio tutti i credenti insieme, di diverse tradizioni, per pregare, digiunare e fare opere di carità". Infine, ieri il Papa tramite twitter ha inviato un messaggio in occasione della ‘Giornata mondiale della libertà di stampa: "Nella crisi attuale abbiamo bisogno di un giornalismo libero al servizio di tutte le persone, specialmente di quelle che non hanno voce; un giornalismo che si impegni nella ricerca della verità e apra vie di comunione e di pace".

STEFANO GHIONNI