"Il virus non ferma il nuovo consolato… avanti tutta". Come un ‘caudillo’ qualsiasi, detta legge in Uruguay come se nulla fosse. Lui, l’argentino Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri attaccato saldamente alla poltrona di Montecitorio (prima con il governo Lega-Movimento 5 Stelle, ora con il Pd nel governo Conte 2) va spedito per il suo progetto più importante: la costruzione del nuovo consolato a Montevideo. Che nessuno contesta più la decisione presa a suo tempo perché comunque sarà sempre un vantaggio per gli italiani in Uruguay. A caro prezzo laddove si potevano rinforzare gli organici innanzitutto... Ma è la tempistica, il momento storico che non va bene. Oggi non è questa la priorità. Con un centinaio di persone che qui in Uruguay aspetta vanamente di essere rimpatriate. Il Coronavirus, gli italiani in attesa a Montevideo? No, ci sono cose più importanti cui deve pensare l’esponente del Maie.

Non ragiona come lui però la politica italiana, senza distinzione di appartenenza: sia Fratelli d’Italia (Roberto Menia), sia Lega (Paolo Borchia) e sia il Pd (Luciano Vecchi) hanno gridato allo scandalo (presentando anche interrogazioni parlamentari) in merito al bando che ha l’obiettivo di appaltare la costruzione di questa nuova sede. Ma lui, direttamente da Roma, ha deciso che qui, in Uruguay, la prima necessità è la realizzazione di un edificio da adibire a cancelleria consolare dell’Ambasciata italiana. E ieri in un lancio dell’agenzia Aise, ha anche dato una sorta di "abbraccio cameratesco " all’ambasciatore Giovanni Battista Iannuzzi - il lettore ci perdoni l'aforisma -ringraziandolo "per l’impegno e la tenacia con cui porta avanti il proprio lavoro a favore della collettività, anche al tempo del Coronavirus". Per rafforzare il suo diktat...e quasi per confermare la presente e futura sudditanza del diplomatico agli ordini di scuderia, cioè i suoi... Dimenticando però che il suo Maie non ha i numeri di Pd, Lega e Fdi che stanno contestando fortemente la sua iniziativa. Siamo certi però che il buon Iannuzzi avrebbe preferito essere ‘taciuto’ in questo saluto.

Insomma, per il sottosegretario agli Esteri e per il coordinatore del Maie in Uruguay Aldo Lamorte è un chiodo fisso quello relativo alla costruzione di questo nuovo consolato. Come se oggi la priorità per il Paese fosse di vedere compiuta questa struttura che non costerà proprio noccioline, ma qualcosa come più di un milione di euro. Anche nel corso dell’assemblea del Maie Argentina-Uruguay tenutasi venerdì scorso in videoconferenza, (e che troverete per intero all'interno del giornale) Merlo e Lamorte sono tornati solo su questo argomento che, di questi tempi, sembra davvero ridicolo da affrontare. Perché tutta questa fretta? Sembra quasi ci sia la necessità di veder partire quanto prima i lavori, quasi in una maniera a dir poco carbonara, approfittando che l’opinione pubblica è impegnata su cose ben più importanti, come per esempio il Coronavirus che in America Latina sta procurando morte, dolore e povertà. E invece, quasi come se nulla fosse, ecco l’impellente necessità di affrontare il tema del consolato. Anche perché nel corso dell’assemblea del Maie si è affrontato, giustamente, il tema legato al virus.

Gli interventi di Merlo e Lamorte invece si sono concentrati esclusivamente su quello che sembra interessare loro di più: la costruzione di questo nuovo edificio. Nemmeno una parola sulla situazione sanitaria degli italiani e italouruguaiani... Niente... Cioè a loro non interessa il danno economico e sociale che il virus sta causando, no! Non hanno chiesto come i connazionali stiano affrontando questa pandemia in Uruguay... E nemmeno se hanno bisogno di qualcosa... No, solo poche parole per anticipare la gara per la costruzione del nuovo consolato... Il perché è facile a dedurlo... Troppi interessi economici balleranno in quest'opera...e chissà quanti "amici" dovranno essere accontentati... Altro che coronavirus.... Chi se ne frega dei morti e dei contagiati? E gli italiani? Se la sbrighino da soli... noi abbiamo cose più urgenti da fare... Ripetiamo, noi di ‘Gente d’Italia’ non siamo contrari a questa idea. Ci mancherebbe... poter avere una sede più grande per il pubblico (ma forse non sarà così perchè secondo i progetti presentati il secondo piano sarà esclusivamente adibito ad uno stanzone per il futuro console e le altre stanze agli archivi...). Comunque ci sono modi e modi. E soprattutto tempi e tempi.

Tutta questa fretta ci pare assai diciamo stravagante per non pronunciare parole... "diffamatorie"... Certo, sarebbe stato giusto e troppo bello sentire una frase del tipo "dirotteremo considerato il momento i soldi (o almeno una parte) che servono all’edificazione del consolato a quelle persone che stanno soffrendo per la pandemia". Ma, obiettivamente, la nostra è una speranza vana. Sarebbe stato il minimo almeno che si dicesse "del consolato ne parleremo a emergenza terminata, le priorità sono evidentemente altre". Oppure "aiuteremo gli italiani ancora bloccati all’estero e in particolare in Uruguay a rimpatriare". I problemi, cari Merlo e Lamorte, vanno risolti per importanza e per il bene delle comunità. Da più di due mesi il mondo sta affrontando un vero e proprio flagello. Merlo e Lamorte, ve ne siete accorti o siete rimasti indietro nel tempo? O temete forse di perdere qualcosa???