Gente d'Italia

Il Tar ferma la Calabria, a Bolzano invece i negozi sono aperti: confusione riaperture

Diciamolo apertamente. In Italia, in questo momento, non manca la confusione. Non c’è una linea in comune tra il governo e le varie regioni in merito alle riaperture sulla ‘fase 2’. L’esecutivo non vuole passi avanti autonomi da parte di quei governatori che non se la sentono di aspettare ancora altro tempo per permettere le riaperture di tutti i negozi. Intanto però il governo ha battuto la… Calabria. Già, nella giornata di ieri il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri (annunciato dal ministro Francesco Boccia) in merito al provvedimento del governatore della Regione calabrese Jole Santelli che aveva permesso la riapertura, tramite un’ordinanza, il servizio ai tavoli per bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo (con somministrazione esclusiva all'aperto). "Spetta al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall'articolo 3, comma 1, dl n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati", si è letto nell’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale. Ma se in Calabria dunque alla fine l’ha spuntata il governo, altrettanto non si può dire per quel che riguarda l’Alto Adige. Già, perché ieri a Bolzano ha aperto al commercio dopo la delibera votata dal Consiglio provinciale. E domani riapriranno ristoranti, parrucchieri, bar e musei e dal 25 maggio anche alberghi e gli impianti di risalita. Un’altra regione che vorrebbe aprire quanto prima è il Veneto. Il governatore Luca Zaia ha chiesto ieri al presidente del Consiglio velocità d’esecuzione e di far capire quanto prima quali sono le intenzioni dell’esecutivo: "Spero davvero che il governo in queste ore decida di dire qualcosa. Se avessero deciso di non presentare nuovi decreti, quindi in teoria di aprire tutto dal 18, è fondamentale che lo si dica ai cittadini, non possiamo dire il 17 a sera le attività commerciali aprono domani mattina. Non funziona così: apriamo, ma in maniera programmata". E poi il suggerimento al premier: "Se Conte vuole un consiglio, io farei un bel Dpcm con un articolo solo: 'si delegano le Regioni, a fronte della presentazione di un piano, alle riaperture'. Punto. Finito l'articolo".

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