La "Cura del vino" potrebbe diventare una vera e propria arma per combattere il Coronavirus. Dopo settimane di attesa è arrivato infatti il via libera per la sperimentazione a Napoli. A decidere è stato il Comitato etico dell'Azienda ospedaliera dei Colli che dopo aver avviato i test al plasma iperimmune ha fatto scattare il semaforo verde anche per il Taurisolo e pure l'Aifa, dal canto suo, ha dato il suo benestare chiarendo che non servono ulteriori autorizzazioni come avviene solitamente per i farmaci.

Dunque si parte con i primi esami sulla miscela brevettata dal professore di Farmacia presso il dipartimento dell'Università Federico II di Napoli Ettore Novellino. Il docente, padre del nutraceutico noto col nome di Fluxovas, ha lavorato sui polifenoli estratti dalle vinacce rosse di Aglianico e Taurasi, celebri vitigni nostrani. All'ospedale Monaldi, il direttore del dipartimento di Pneumologia, Alessandro Sanduzzi Zamparelli, ha già usato il Fluxovas in formulazione aerosol nei pazienti con tubercolosi infettiva per valutarne la portata antinfiammatoria.

"Su 7 pazienti con Tbc trattati con il Taurisolo - avverte il clinico - quattro sono andati molto bene e altri tre, tutti fumatori, non hanno invece risposto bene. Evidentemente il fumo di tabacco inattiva o neutralizza gli effetti antiossidanti della molecola. Ora conclude si tratta di reclutare un numero sufficiente di pazienti Covid positivi che ormai scarseggiano e per questo ho inviato il trial clinico all'ospedale di Bergamo dove ci sono ancora molti ricoverati e dove sarebbero interessati a dare seguito alla sperimentazione".