La notizia arriva direttamente dall’America e sembra che possa davvero far ‘svoltare’ in positivo l’emergenza legata al Coronavirus molto prima di quanto si sperasse. Ieri la società Moderna, tramite una nota, ha annunciato che la fase iniziale delle sperimentazioni cliniche del proprio progetto sul vaccino contro la malattia, in collaborazione con il Niaid, l'Istituto nazionale di allergie e malattie infettive guidato dal virologo Anthony Fauci, ha portato a "dati provvisori positivi" su un piccolo numero di volontari.

"La 'fase 1' dei test clinici – si è letto nella nota della società che ha sede nel Massacchuttes - ha mostrato che le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti di Covid-19 che sono guariti". Nella ‘fase 1’, il vaccino è stato somministrato con due dosi a 45 persone suddivise in tre gruppi, e 'Moderna' ha fornito indicazioni su otto di loro. Sia nel caso della somministrazione di una quantità pari a 25 microgrammi sia in quella pari a 100 microgrammi, si è assistito alla produzione degli anticorpi che in condizioni normali il nostro sistema immunitario produce contro il coronavirus.

Per ora i dati disponibili sono limitati e riguardano un gruppo di persone estremamente ridotto, ma il fatto che si siano prodotti anticorpi neutralizzanti specifici per l’attuale coronavirus è ritenuto un passo avanti importante. Inoltre il potenziale vaccino avrebbe finora dimostrato di essere "sicuro e ben tollerato", non presentando gravi effetti collaterali, a parte il rossore nel sito di iniezione per un paziente e alcuni sintomi sistemici in tre pazienti trattati con la dose più alta. La società ha ottenuto il via libera dalle autorità statunitensi per iniziare la 'fase 2', che di solito coinvolge nella sperimentazione un maggior numero di persone; la 'fase 3', che prevede test su vasca scala, dovrebbe cominciare a luglio.

Moderna esiste da poco meno di dieci anni, ha la sua sede principale a Cambridge (Massachusetts, Stati Uniti) ed è specializzata nella ricerca e nello sviluppo di farmaci basati sull’Rna messaggero (mRNA), la molecola che si occupa di codificare e portare le istruzioni contenute nel DNA per produrre le proteine. Semplificando molto, Moderna ha l’obiettivo di realizzare forme sintetiche di mRNA, quindi create in laboratorio, che contengano istruzioni per produrre proteine che aiutino l’organismo a guarire. Il lavoro è stato il frutto di una collaborazione avviata con il National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID) di Bethesda (Maryland), centro di ricerca pubblico statunitense che si occupa dello studio delle malattie infettive.