L'aforista americano Ambrose Bierce, scrivendo all’inizio del secolo scorso, ebbe occasione di definire l'armatura "il genere di abito portato da chi ha come sarto un fabbro". In effetti, i metalli sono scarsamente impiegati per confezionare vestiti tranne per gli zip e gli elementi di ornamentazione. Sono costosi, tendenzialmente pesanti, poco flessibili e di difficile lavorazione.

Una curiosa conseguenza dell’epidemia in corso è quella di riportare l’attenzione dei designer sui metalli e in particolare sul rame, un elemento conosciuto tra le altre cose per le sue proprietà antimicrobiche e antivirali. L’effetto è noto da molto tempo. Già in epoca babilonese i soldati, affilando le spade di bronzo - una lega di rame e di stagno - utilizzavano la limatura per curare le ferite riportate nei combattimenti.

Il giubbotto indossato dal robot nell’immagine che appare sopra sfrutta il concetto in funzione anti-Covid. La "stoffa" di cui è fatto è un tessuto realizzato con oltre undici chilometri di sottilissimo filo di rame. Il capo è in vendita a €995 e l’azienda produttrice - la Vollebak - precisa che è "morbido, malleabile, altamente resistente all’acqua e a prova di vento… perfetto per l’utilizzo quotidiano".

Il peso non è citato. Vollebak è una casa inglese di sportswear nota particolarmente per la sperimentazione di nuovi tessuti, come nel caso di una T-shirt di cellulosa di legno e di alghe che torna agli elementi organici originali in soli tre mesi dopo l’interramento in una compostiera. L’azienda vede una grande opportunità nei vari disastri che incombono sul pianeta.

"Entrando in una nuova era di malattie, di riscaldamento globale e di incendi e inondazioni che spazzano i nostri paesi, la specie umana è radicalmente impreparata per la velocità con cui questi cambiamenti avvengono… I nostri vestiti dovranno diventare intelligenti, e in fretta. Così, raddoppieremo gli sforzi a disegnare per le necessità dei prossimi cent'anni, non solo per la prossima stagione…".

In un certo senso è confortante che ci sia chi trova nell'apocalisse un’attraente occasione commerciale. È una fondamentale riaffermazione della vita e della natura umana.

James Hansen