Tra viaggi interminabili e prezzi alle stelle alcuni italiani sono riusciti a tornare a casa dall’Uruguay prima dell’intervento della Farnesina. Bastava pagare cifre esorbitanti e avere tanta pazienza per affrontare il lungo viaggio possibile solo per l’intervento personale dopo due mesi di richieste inascoltate. Stamattina, con un ritardo madornale, partirà dall’aeroporto di Montevideo un volo speciale della compagnia Neos diretto a Roma e poi a Milano organizzato dal Ministero degli Esteri con il meccanismo europeo di protezione civile. Sul volo (si spera) saliranno un centinaio di italiani e altri cittadini europei.

Fino ad oggi circa una sessantina sono stati i connazionali che hanno potuto usufruire dei 3 voli europei organizzati nei mesi scorsi da Germania, Spagna e Francia; per tanti altri però il ritorno è stato più difficile e naturalmente più caro. "Mi sento truffato" dice Daniel Traversa, italouruguaiano residente a Torino, uno dei tanti che è riuscito a tornare pochi giorni fa prendendo il volo della compagnia Amaszonas fino a San Paolo per poi proseguire il viaggio. Il giorno dopo la sua partenza l’Ambasciata annunciava il volo speciale della Neos perso per un soffio.

"Io sono stato fortunato perché ho pagato 1300 euro mentre so che altri hanno speso molto di più e alcuni fino a 3mila euro pochi giorni prima dell’intervento del Ministero degli Esteri. Io dovevo tornare, restare in Uruguay mi stava provocando un disagio molto grande sia dal punto di vista economico che di salute dato che dovevo fare una visita medica molto importante per un problema al cuore. Non potevo più fidarmi di loro, mi rispondevano sempre che non era previsto nessun volo di rimpatrio e allora ho deciso come gli altri di partire".

"Certamente" -prosegue- "avrei preferito prendere il volo della Neos per il costo ma ad essere onesti questo non può essere considerato un volo umanitario visto il prezzo di 600 euro e considerato che io avevo pagato per il viaggio di andata e ritorno 750 euro. In ogni caso cercherò di informarmi attraverso il Codacons per denunciare quello che ci è successo. Gli altri paesi europei come Francia, Germania e Spagna hanno assicurato i rimpatri a basso costo noi invece siamo stati completamente abbandonati dalle istituzioni italiane".

Matteo Forciniti