Mancano poche ore agli stati generali dell'economia, in programma a partire da domani, nella cornice istituzionale di Villa Doria Pamphilj. Qui il premier Conte ed i rappresentanti del governo, incontreranno i principali attori del mondo economico nazionale, nel tentativo di trovare assieme la strada giusta per provare a traghettare l'Italia fuori dalle secche del coronavirus. Ieri, intanto, si è svolta l'ultima ricognizione con la maggioranza. E mentre le opposizioni di centrodestra si sono sempre più convinte a dire no all'invito del premier, decidendo di disertare l'appuntamento, ci hanno pensato prima l'ennesima "bacchettata" rifilata dall'alleato scomodo Matteo Renzi e poi la reprimenda del Pd a tenere desta l'attenzione ai piani alti di Palazzo Chigi. "Spero che saranno utili gli Stati Generali dell'Economia. È importante avere una visione di insieme per spendere più di 80 miliardi di euro che abbiamo 'rubato' ai nostri figli. Anche per questo chiederemo al Governo di portare poi la discussione anche nelle aule parlamentari con un bel dibattito che tolga ogni alibi alle opposizioni e stoppi ogni polemica" ha detto il leader di Italia Viva. "Serve concretezza" hanno aggiunto, dal canto loro, i Dem, richiamando all'ordine il premier. E mentre Di Maio parla di "nuovo inizio", i due affondi sembrano quasi fare il paio con i j'accuse dei tre leader di Fi, FdI e Lega. Così non a caso ieri la Meloni: "Chiediamo un confronto con il governo nelle sedi opportune. Siamo parlamentari e se il presidente del Consiglio vuole parlare con noi, basta che venga in Parlamento. Noi non facciamo passerelle nelle ville mentre ci sono milioni di italiani che perdono il posto di lavoro".