La precisazione è d'obbligo. Non siamo contro i diplomatici, consoli, ambasciatori e affini. Ma fa davvero sorridere (e perché no, anche "innervosire") leggere alcuni punti dell'ultimo numero della "Gazzetta ufficiale" che ha pubblicato il Dpcm (l'ennesimo) della presidenza del Consiglio dei ministri (o dovremmo dire del premier Conte?) con le nuove regole in vigore a partire da oggi e fino al 14 luglio, in merito all’inizio della cosiddetta "fase 3" dell’emergenza Coronavirus. In pratica, al punto numero 28 troviamo quanto segue per quel che riguarda l’Italia: "E’ prevista la quarantena per chi proviene dall'estero eccetto per i cittadini dei Paesi Ue, dell'area Schengen, del Regno Unito, di Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano, per il personale viaggiante, diplomatico, sanitario, per i lavoratori transfrontalieri". Niente da obiettare, ovviamente, per il personale viaggiante, per i medici o para-medici e per i lavoratori transfrontalieri. Ma perché anche i diplomatici e il personale diplomatico sono esclusi dalla quarantena? Scusate se lo diciamo a denti stretti, ma ci sa tanto di un evidente segnale di come sia stato messo a segno un nuovo colpo a favore della casta dei politici. C'è poco da fare: ci sono figli e figliastri e probabilmente (sottolineiamo: probabilmente) la categoria dei diplomatici, magari per decreto emanato dal presidente del Consiglio, è immune al virus. Mettere in quarantena costoro? Giammai! che affronto! "Voi non sapete chi siamo noi" sembra di sentirli sbottare. Purtroppo, invece, lo sappiamo benissimo. Ovviamente la colpa di questa misura di grande disuguaglianza sociale non è tanto dei diplomatici stessi che approfittano del loro status, ma di chi - fino a prova contraria - ha consentito ciò. Perchè siamo certi che non sono stati loro ad invocare questo provvedimento.... Hanno già tanti di quei privilegi... Allora chi? Forse Di Maio per ingraziarsi il personale della Farnesina? Può darsi....Però chi lo ha messo in pratica nascondendolo tra le righe è ancora lui, il premier... Lui, il primo inquilino di Palazzo Chigi, colui il quale, un giorno, si presentò come "l'avvocato del popolo", ma che in realtà, soprattutto di questi tempi, sotto sotto, ne è un po' nemico. Come della democrazia, se si pensa che i vari Dpcm emanati nel corso della pandemia sono stati scritti senza discuterne in Parlamento, l'organo costituzionale che, all'interno del sistema politico italiano, sarebbe pur sempre il titolare del potere legislativo e quindi del rapporto di fiducia con il Governo. Il premier, fregandosene, è come se si fosse impossessato di quei famosi "pieni poteri" che pure un tempo invocò il leader della Lega Matteo Salvini scatenando le ire dei soliti difensori delle libertà un tanto al chilo. Quelli, per intenderci, pronti ad evocare lo spettro di Palazzo Venezia quando sono gli altri a fare la voce grossa, ma poi fanno finta di niente se a fare la voce grossa è uno dei loro. E poi scusateci se rimarchiamo la differenza: Salvini starà pure antipatico a tanti, ma almeno il "numero uno" del Carroccio era stato mandato al governo tramite regolari elezioni, Conte no. Altro che campione di democrazia! Lo vediamo proprio bene, "l'avvocato del popolo", nei panni del marchese del Grillo quando disse a dei popolani arrestati "Ah, mi dispiace. Ma io so' io… e voi non siete un ca..o". Più chiari di così...

STEFANO GHIONNI