Gente d'Italia

Sale da ballo e discoteche, dieci regioni ribelli al Governo riaprono in anticipo

La ribellione delle Regioni. Dal Veneto alla Sicilia in dieci si rivoltano contro l’ordine di tenere chiusi i locali fino al 14 luglio. L’hanno già battezzato Covid Dance. Palese il tentativo di sdrammatizzare l’approccio alle nuove serate in discoteca destinate a caratterizzare l’estate italiana. Persino senza ballare, se necessario, basta che si apra subito. Dieci Regioni si prenLa metà delle regioni italiane ha deciso di ignorare la prudenza, farsi un baffo irrispettoso delle ordinanze del Governo. In Toscana sabato le prime serate. Ma anche in Campania. Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Calabria e Sicilia, discoteche e sale da ballo riapriranno il prossimo week-end. Il Lazio il primo luglio. Le dieci ribelli ritengono che la loro situazione epidemiologica consenta contatti ravvicinati tra centinaia di giovani. I gestori dei locali obiettano che l’applicazione delle linee guida per le riaperture delle discoteche sia pura illusione. E chiedono chi dovrebbe imporre n pista la distanza di due metri. Congiunti esclusi, evidentemente: per loro le distanze non servono. I dj tifano per la riapertura delle discoteche. Applaudono a chi cerca di salvare il loro mondo. "Ma per sopravvivere i club devono cambiare e diventare qualcosa di diverso", ammoniscono i rappresentanti di categoria più autorevoli. "Ballare a due metri di distanza non si può. Con queste regole il nostro mondo rischia. È come sentirsi già pensionati". In molti hanno già rinunciato ad andare all’estero, opereranno in prevalenza sul territorio italiano. Le richieste arrivano soprattutto dall’Emilia Romagna. "Ma addio serate tecno, impossibile garantire la distanza". Difficile che i ragazzi possano abituarsi a ballare a distanza. Certe regole sembrano fatte apposta per togliere la voglia di andare a ballare. E non solo ai ragazzi. In Romagna niente più balere. Necessita inventarsi qualcosa, ma cosa? "L’unica è la trasformazione, per una stagione, in risto-bar con apertivi e buona musica da ascolto. Magari sfruttando sfondi e tramonti bellissimi di molti locali in estate. Il modello è Ibizia". Perché Ibiza? I dj ne hanno viste di ogni. "Un grande club sul porto, il Lio di Ibiza, con una pista centrale in cui non si balla, ma si fanno spettacoli con dj famosi, ballerine, sfilate. E attorno Da domani, per alcune regioni, riapriranno le discoteche tavoli e divani per cenare e bere. Con questo modello si potrebbero salvare il distanziamento e anche la stagione". In Italia ognuna delle dieci regioni ribelli prova a regolamentare a modo suo. E a proprio uso e consumo, se sarà il caso. C’è chi prevede segnaposto distanziati a terra, su cui chi scende in pista dovrebbe andare a posizionarsi. Una sorta di nuovo "ballo del mattone". I meno giovani ricorderanno certamente la voce penetrante di Rita Pavone cantare "con te, con te, che sei la mia passione io ballo il ballo del mattone, stretti stretti, abbracciati sulla stessa mattonella, sempre quella…". Uno spazio così concepito a delimitare un metro quadro a persona. Gli stewart organizzati dai proprietari dei locali o dai direttori delle discoteche dovrebbero accompagnare i clienti negli spazi adeguati, pronti a intervenire in caso di ravvicinamenti improvvisi. Idee, progetti, proposte tutte in piena elaborazione e da tradurre in regole definitive. Quei provvedimenti che dovrebbero conferire alle dieci regioni ribelli la forza per imporre le loro decisioni. Ma c’è pure chi rinuncia in partenza, disponibile ad aprire solo a condizione che non si balli affatto. Le discoteche verrebbero così trasformate di fatto in locali dove bere un drink e ascoltare musica. Anche quella mixata in consolle dai Dj. Un settore, questo, fin da ora, alle prese con problemi di sopravvivenza. In molti saranno costretti a reiventarsi. In tanti l’hanno già fatto o meditano di farlo. Niente festival mondiale in Arabia, che sarà fatto in streaming, ma roba nostrale. Tipo la registrazione di set esclusivi, come quello dalla Torre di Vernazza, nelle Cinque Terre. Un’eccellenza italiana. "Ma anche serie di dj-set in streaming su Youtube sullo sfondo di panorami mozzafiato e arene storiche d’Italia. Un modo per fare promozione turistica a un’Italia bistratta e smarrita in seguito all’aggressione violenta del virus". Una cosa è certa. Le discoteche che decideranno comunque di riaprire dovranno rispettare alcune regole fisse. Piste all’aperto, spazi a capienza ridotta, ingresso solo a prenotazione, misurazione della temperatura con termoscanner all’ingresso, clienti e personale con la mascherina sempre. Anche all’aperto. Non solo il ballo, Molte le regioni che hanno deciso anche di anticipare alla prossima settimana la ripresa di fiere, congressi, cerimonie, banchetti con buffet, basta che ci siano solo le monoporzioni. Il Veneto assicura l’aumento della capienza del teatro veneziano La Fenice, dell’Arena di Verona. E anche della Biennale, riaperta ieri, e alle rappresentazioni itineranti di circhi e spettacoli viaggianti. In Toscana riprendono a suonare le orchestre. La distanza fra chi suona strumenti a fiato è di 1,50 metri. Abolito in Alto Adige l’obbligo di mascherina anche nei locali chiusi. Permane tuttora la necessità che venga rispettata la distanza di un metro. Ingressi limitati al teatro e al cinema, solo dopo aver acquistato i biglietti d’ingresso online, I locali obbligati a prevedere una capienza ridotta; confermato l’obbligo di prendere la temperatura ai clienti.

FRANCO ESPOSITO

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