E così è Napoli-Juve. La Signora non ha molti amici ma in finale l’aspettavano il nemico storico – l’Inter – e il più recente, il Napoli, il più pericoloso perchè non si nutre di odio…atavico ma di rabbie nuove: uno scudetto impossibile, un Pipita "traditore", un Sarri revisionista agnelliano. Ci sarà da divertirsi. Calcisticamente parlando. Gattuso contro Sarri, l’operaio contro il geometra aspirante architetto. Ringhio alza una bandiera nuova di zecca, il perfezionamento del suo pensiero: il gol che ha demolito l’Inter, un contropiede micidiale quanto elegante, Insigne in passerella nella versione più bella – io gioco con voi, per voi, slogan dei grandi – Mertens a firmare la storia con un gol secondo i canoni di Liam Brady – posso andarmene ma non vi tradisco.

Bè, dopo il Coronavirus non m’aspettavo tanto: vigore fisico e morale insieme, sublimazione di un calcio che i disfattisti non volevano restituirci. Non posso ignorare – elogiato Mertens che gioca e segna senza contratto – l’altra faccia della medaglia, quella sbattuta in prima dalla Gazzetta: "Lautaro in Barça". C’ero arrivato anch’io – non ci voleva un genio – ma non avevo…osato disturbare i conduttori dell’Inter perchè il discorso non finisce lì, s’aggancia al passato che è stato scioccamente ignorato: non ricordate che Lautaro era il miglior amico di Icardi, quello che, mentre i croati gli facevano la guerra, invitava il Maurito degradato (con Wanda) alla festicciola casalinga? Ecco, non volevo disturbare i manovratori sconfitti anche per carenza di bomber (Lukaku verrà…) rammentandogli di aver rinunciato a Icardi per un piatto…di caviale. Ne parlo adesso, ma in fretta. Temo che ci sarà tempo – tanto tempo – per riparlarne.

Adesso i manovratori nerazzurri avranno il loro daffare con i social scatenati e velenosi cui in passato hanno chiesto aiuto. Ho trovato due tweet divertenti, non offensivi, il primo dedicato a Marotta (DNAahahahahah) che introduce il secondo, l’orologio che segna – al gol di Mertens – 3303 giorni, 0 minuti e 17 secondi dall’ultimo trofeo vinto il 29 maggio 2011 battendo il Palermo 3-1 in Coppa Italia (2 gol di Etòo, uno di Milito, allenatore Leonardo, se ben ricordo, quant’acqua e quanti tecnici sotto i ponti…). E quelli che invocano Spalletti? E adesso un consiglio a Gattuso: non dare retta a chi ha descritto una Juve in ritardo e un Ronaldo ancora fuori fase, è solo un tranello per te. La Signora Omicidi è in agguato. Quasi perfetta. Le manca solo un po’ di cuore.

Italo Cucci